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La Juve non guarisce, peggiora. Chievo ripreso solo su rigore

Col Frosinone bastano i gol di Iago e Iturbe. Mani in area di Digne

La Juve non guarisce, peggiora. Chievo ripreso solo su rigore

La Juventus rimanda ancora l'inizio del suo campionato. Dopo le due sconfitte iniziali, Allegri aveva suonato la carica. L'invito si è perso nel vuoto. La prima vittoria non arriva, solo un punticino che toglie l'imbarazzante zero in classifica. Ma con il Chievo è andata di lusso. Partita da incubo con l'arbitro che annulla un gol al Chievo e concede un rigore ai bianconeri per l'1-1 finale. La squadra di Maran avrebbe meritato largamente la vittoria. Si consola con il primo posto in coppia con la Roma.

La controfigura della Juve è nel gioco e nei nomi. Perché un anno fa di questi tempi era tutta un'altra squadra, basta pensare che di quei titolari sono rimasti tali contro il Chievo solo Buffon, Bonucci e Marchisio. Poi in primavera si era aggiunto Morata, ieri in coppia con Dybala, due dei cinque “novanta” in campo. Una Signora con meno rughe, ma soprattutto con tanta personalità in meno. Anche perché Allegri ci mette del suo rinunciando a Lichtsteiner, Chiellini, Pogba e Mandzukic, in vista del City. Un azzardo eccessivo. Il risultato è una squadra fragile che, colpita a freddo da Hetemaj, va in tilt, sbanda dietro e crea occasioni confuse in attacco. Il trequartista Hernanes, ultimo arrivato della rivoluzione estiva, si segnala più al tiro che per le idee. Il Chievo non ha solo molta corsa in più dei bianconeri, ma anche maggiore organizzazione. L'unico che la fa saltare è Alex Sandro bravo nella spinta. Ma resta una Juve senza anima, quella che garantivano Pirlo, Tevez, Vidal e anche la curva, assente perché chiusa per la bomba carta nel derby. In più ci si mettono i primi fischi da quattro anni, dall'apertura dello Juventus Stadium. Buffon all'intervallo non ci sta e lo dice ai tifosi: «Abbiamo bisogno di voi».

Una mano, grande così la dà il portierone azzurro che a inizio ripresa devia sul palo una girata straordinaria di Cesar. Allegri prova a darsi una mano con Pogba per Marchisio, ma il copione non cambia. Il Chievo non soffre perché il giro palla della Juve è lento e infarcito di errori tecnici. La prima vera palla gol bianconera Pereyra la stampa sul palo, la ribattuta a colpo sicuro di Pogba murata. Il gol (dello 0-2) lo segnerebbe Cesar, ma l'arbitro Guida lo annulla: sembra tutto regolare, forse punita una trattenuta iniziale del difensore del Chievo su Bonucci, ma le immagini dicono che è reciproca. Una mano la dà anche l'arbitro a tenere in vita la Juventus. Allegri mette Cuadrado e passa alla difesa a tre. Bizzarri sale in cattedra. Un'altra svolta arriva quando Cuadrado si procura un rigore: Dybala segna il suo secondo gol. La Juve è lui e niente altro in campionato. E martedì c'è il City. Già, la Champions: la Juve è rimasta ferma alla finale di Berlino.

Dire che possa ritrovarsi in Europa in questo momento è coraggioso.

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