Sport

La Roma delle Eurofollie si salva soltanto su rigore

Partenza razzo con Salah e Dzeko, poi rimonta lampo del Bayer. Decide Pjanic dal dischetto. E riapre il discorso qualificazione

La Roma delle Eurofollie si salva soltanto su rigore

Una notte attesa da 400 giorni ma che stava trasformandosi in un'altra notte da incubo. La Roma e Garcia sfatano finalmente la maledizione da Champions, battendo un colpo da tre punti contro il Bayer Leverkusen che consente il doppio sorpasso nel minicampionato ai tedeschi e al Bate Borisov. E come accaduto due settimane fa alla BayArena, è stato come vivere un giro sull'ottovolante: velocità massima nei primi 45 minuti con la Roma che sembrava aver archiviato la pratica, rallentamento improvviso anzi un vero e proprio black-out che ha rimesso la gara in equilibrio, finale palpitante con l'ingenuità di Toprak che regala un rigore (e un uomo, visto il rosso toccatogli in sorte per la spinta a Salah) ai giallorossi che rimette le cose a posto.

Difficile capire cosa possa scattare nella testa dei giocatori dopo un dominio incontrastato di un tempo. Una novità in una Champions nella quale la Roma aveva subito già sei reti nella prima mezz'ora. Un gol dopo cento secondi, record per i giallorossi da quando esiste la Champions (quello di Salah la cui sgroppata di cinquanta metri si conclude in maniera positiva); il bis di Dzeko, già autore dell'assist per l'egiziano e tornato a segnare dopo la zuccata alla Juve del 30 agosto e in Champions dopo quasi due anni (l'ultima volta con la maglia del City il 27 novembre 2013 al Viktoria Plzen); almeno altre tre occasioni sprecate malamente. La vittoria sembrava in cassaforte, ma al ritorno dagli spogliatoi si sono subito riaffacciatasi i fantasmi della Champions. Due gol incassati in sei minuti, a segno anche il Chicharito Hernandez che alla BayArena rischiò sui titoli di coda di beffare la Roma già clamorosamente rimontata. Una svolta incredibile che evidenzia il grande limite della truppa di Garcia, capace di tenere la porta inviolata solo una volta su 15 gare stagionali (con un totale di dieci reti incassate solo nella manifestazione continentale).

Se poi aggiungiamo i guai muscolari di Florenzi e Maicon, che potrebbero privare Garcia dei due terzini destri per il derby con la Lazio, ecco che la frittata sembrava completa. Ma la Roma di ieri è riuscita a tirarsi fuori dall'impaccio con la solita forza dei nervi. E con il penalty trasformato da Pjanic, che si è fatto perdonare dopo il rosso banalmente rimediato a San Siro che gli farà saltare la stracittadina e che al momento è uno degli uomini chiave di questa Roma brillante e folle al tempo stesso. Era dal settembre 2009 (quando giocava per il Lione) che il bosniaco non segnava per due partite di fila in Champions ed è già a 7 gol stagionali. Così Garcia colleziona il suo quarto successo (di sicuro il più importante) in 22 gare nella coppa d'élite.

Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Anche se il percorso nella corsa a tappe europea è ancora lungo e periglioso. Servirà fare il bis con il Bate il 9 dicembre e magari cercare di non perdere a Barcellona fra tre settimane considerando un eventuale rilassamento dei blaugrana nella sfida dell'Immacolata con il Bayer.

Ma già poter fare i conti, vista la serata da brividi, è un successo.

Commenti