La Roma fa la galante. Altro regalo alla Signora

Con Destro, nella ripresa, il sofferto pari giallorosso Dybala-gol. Vazquez "osservato" dal fratello di Conte

La Roma fa la galante. Altro regalo alla Signora

Ancora una Roma a due facce, ma con l'alibi di una formazione inedita al netto di assenze, squalifiche e infortuni. Ancora un primo tempo regalato agli avversari e senza tiri in porta (era già accaduto a Napoli e nel derby con la Lazio) che poteva trasformare la trasferta di Palermo in un'altra serata amara per la truppa di Garcia. Che non allunga la serie di vittorie esterne, visto che la rimonta si ferma al pari come con il Sassuolo e nella stracittadina, e che rischia di perdere ulteriore terreno dalla Juve, che stasera potrebbe allargare il divario in vetta, portandolo a più dei tre punti (5 in caso di successo sul Verona) maturati nel contestato scontro diretto dello Stadium a ottobre.

Chi può sorridere è però Mattia Destro che, preferito a Totti fra i titolari, torna al gol lontano dall'Olimpico che gli mancava da oltre dieci mesi (la tripletta a Cagliari del 6 aprile 2014 che gli costò anche una maxisqualifica per il colpo proibito al suo attuale compagno di squadra Astori), Chissà che questo gol non convinca l'attaccante ascolano a riporre le valigie (radio mercato parla di un suo pressing per il Milan). «Ci sono moltissime probabilità che resti, anche perchè è un desiderio dell'allenatore», così il ds della Roma Sabatini.

Mai come a Palermo, i giallorossi hanno giocato con una squadra lontana parente da quella titolare. Il centrocampo è praticamente inedito, con il debutto da titolare del ventenne argentino Paredes (fino a ieri appena 38 minuti in campionato, frutto di tre spezzoni di partita), la difesa ha Florenzi riproposto terzino destro, l'attacco è orfano di Gervinho e ha Destro preferito a Totti fra i titolari. L'assenza di De Rossi, schermo della difesa, si rivela pesante vista la libertà di cui gode spesso il «mudo» Vazquez. E proprio lui dopo 100 secondi e la leggerezza difensiva di Astori a imbeccare Dybala, che timbra il 10° centro stagionale, il nono nei primi tempi e l'ottavo nelle ultime nove partite.

L'asse tutto argentino, capace di confezionare 15 gol e 12 assist nel girone di andata, è la spina nel fianco dei romanisti, che sembrano a corto di spazi e di idee. Tutto sotto gli occhi di Gianluca Conte, fratello del ct e osservatore azzurro, venuto ad ammirare proprio Vazquez, in odore di convocazione in nazionale per le prossime sfide.

Il pressing asfissiante dei rosanero impedisce alla squadra di Garcia di pungere per tutta la prima frazione, anzi un colpo di testa di Barreto costringe De Sanctis al tuffo plastico per impedire la nuova capitolazione. Tutt'altra musica a inizio ripresa, quando la Roma riorganizzata da Garcia, soprattutto a centrocampo, parte con piglio deciso e impatta il match con Destro su assist di Strootman (buona la partita dell'olandese in netta crescita) nato dalla punizione di Pjanic. La punta ha segnato così in 5 delle ultime 7 partite di campionato giocate da titolare, a dimostrazione che quando gli viene data fiducia difficilmente sbaglia.

Dopo l'errore di Dybala, ipnotizzato sotto porta dal solito De Sanctis, la partita sembra congelarsi. Garcia prova a vincerla cambiando due terzi dell'attacco e inserendo Totti oltre al giovanissimo Verde (classe 1996), ma anche il Maicon un po' acciaccato.

Il Palermo, che delle dodici volte in cui è andato in vantaggio, ha portato a casa il successo solo sei, decide di non rischiare più e Iachini toglie la sua straordinaria coppia d'attacco per evitare guai. Risultato giusto alla fine, ma la Roma potrebbe allontanarsi ancora dalla vetta.

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