Rossi & C. ora pensano a "inventarsi" un futuro per fare gli anti Marquez

A 26 anni lo spagnolo è già un «cannibale» E ora vuole battere tutti i record di Valentino

Rossi & C. ora pensano a "inventarsi" un futuro per fare gli anti Marquez

La premessa è d'obbligo: nel momento in cui leggerete queste righe, Marc Marquez potrebbe già essersi laureato campione del mondo per l'ottava volta (la sesta nella classe regina). In questo caso, lo spagnolo salirebbe al quarto posto solitario nella graduatoria dei piloti con più titoli mondiali conquistati. Davanti a lui, resterebbero soltanto Agostini (con 15), Nieto (13), Rossi, Ubbiali e l'inglese Hailwood (9). Dal 2005 in poi, nessuno era più riuscito a vincere un titolo con quattro gare di anticipo. L'ultimo a farcela? Valentino Rossi. Anche se non dovesse farcela in Thailandia - solo Dovizioso può rimandargli la festa finendogli davanti -, è solo questione di tempo e di aritmetica.

Fatta questa premessa, siamo di fronte ad un cannibale delle due ruote. Che a soli 26 anni - lo ricordiamo -, è ancora a metà del proprio percorso sportivo. Diamo i numeri: 78 vittorie (più 89 pole position) in 200 Gp. Confrontandoli con quelli di Valentino viene fuori che sì, il Dottore ha ottenuto risultati migliori dello spagnolo dopo 200 gare; ma è anche vero che l'inerzia è dalla parte del Cabroncito, pronto a battere tutti i record della disciplina con la furia di un titano. Perché Marc Marquez non mostra mai debolezze. Per fare un esempio, dopo il terribile volo di venerdì in cui se l'è vista brutta («mi sono spaventato, non respiravo»), Marc pensava già a tornare in sella alla sua Honda Hrc, tanto da sgridare il dottor Charte perché voleva rientrare al più presto in pista. «Un altro pilota si sarebbe disintegrato», il commento esplicativo del team manager Honda Puig. Marquez il bionico. Quando lo spagnolo dice «non ho mai guardato ai record o al numero di titoli mondiali vinti», si stenta a credergli. A maggior ragione adesso che Valentino Rossi non è mai stato così vicino: d'altronde, l'appetito vien mangiando. Figuriamoci dopo quanto è successo in pista, tra quei due. Nella testa di Marquez c'è la voglia di battere tutti i record del Dottore. Dopo essere entrato nel motomondo con la nomea di nuovo Rossi, ora è pronto a sorpassare l'idolo d'infanzia. Difficile che non ci riesca.

L'unico che nei prossimi anni può impensierirlo più che Maverick Vinales è Fabio Quartararo, l'enfant terrible che ieri in Thailandia ha conquistato la quarta pole stagionale all'esordio in MotoGP. Il rookie francese, a vent'anni, scalpita per salire in sella al team ufficiale della Yamaha. Ma dovrà aspettare perché, a dispetto dell'età, Valentino non intende mollare, neanche a 40 anni, tanto da aver scelto un nuovo capotecnico per il 2020 (da Silvano Galbusera a David Munoz).

In una stagione che ha evidenziato i problemi di una Ducati involuta rispetto agli anni scorsi, e anche per questo già concentrata alla prossima stagione, c'è da registrare il salto in avanti dell'altra casa italiana, l'Aprilia, reduce dal settimo posto di Aragon, il miglior risultato stagionale. Alti e bassi, come sempre.

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