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Rossi va, la Rossa no "Ma non ci manca tanto"

MotoGp, a Barcellona vince Lorenzo, Dovizioso è terzo. Delude Stoner. Valentino Rossi è settimo: "Miglior Gp sull'asciutto"

Rossi va, la Rossa no "Ma non ci manca tanto"

«Siamo sulla strada giusta». È questa la frase a cui aggrapparsi, è questo il codice per decriptare il lavoro ducatista, è questa la chiave per aprire le porte di un mondiale un po’ meno paella e sangria. La frase, il codice, la chiave sono tutti in mano al Vale Rossi che abbiamo bistrattato a inizio stagione ma che dalla pioggia e la battaglia di Le Mans all’asciutto di ieri in quel di Barcellona ha mandato segnali più che forti sul suo reale stato di forma. Il Vale c’è, avevamo detto dopo il secondo posto e la pioggia e la battaglia francese e il Vale c’è dopo la settima piazza e una sfida certamente meno emozionante ma comunque dura perché combattuta sull’asciutto che al momento non piace niente alla Ducati. E infatti Valentino questo dice: «Abbiamo eguagliato il risultato del Portogallo però ora siamo più vicini al gruppetto davanti e anche ai piloti da podio».

Nel senso che di lavoro ce n’è tanto da fare, ma anche nel senso che la matassa tecnico-confusionale in cui versa la Ducati si sta lentamente dipanando. «Nella prima parte di gara ero piuttosto veloce - spiega -, all’inizio ho avuto un problema al freno davanti e ho perso un po’, poi sono riuscito a tornare sul gruppo di Stoner e Dovi ma soprattutto ho raggiunto Bautista e speravo di riuscire a batterli ma dopo aver spinto per 3-4 giri la gomma ha cominciato a scivolare tantissimo e sono stato costretto a mollare». Quanto ai soliti problemi, «sulla gestione del motore è solo un primo passo, ma siamo sulla strada giusta, e il forcellone in alluminio va riprovato. Però soffriamo con il grip davanti e per questo dobbiamo provare dei setting diversi per vedere se spostando i pesi riusciremo ad essere più veloci... Ma non ci manca tanto».

Quindi guarda il bicchiere mezzo pieno, come è giusto che sia quando le cose vanno male da parecchio e ci si deve caricare: «Sull’asciutto questa è stata comunque una delle mie gare migliori con la Ducati. Se sono fiducioso? Ci aspettano due test molto importanti, dobbiamo cercare di migliorare due-tre decimi al giro». Che a ben vedere sono poi quelli che spariscono per magia quando la pista è bagnata e la Rossa deve addolcirsi e Honda e Yamaha pure e la forbice del distacco si riduce.

Quanto al vincitore, fa male al cuore vedere Lorenzo sulla moto resuscitata un tempo da Valentino, centrare la terza vittoria sui cinque Gp, allungare in vetta al mondiale e fare in pista proprio come Valentino con i rivali dell’epoca, pensiamo alle sfide con Gibernau, e cioè duello, show e poi, al momento giusto, arrivederci e grazie. Pedrosa quando si è visto passare ha accennato un tentativo, ma poi ha lasciato perdere. Non fa invece male al cuore, ma parecchio effetto, il dimissionario in pectore Casey Stoner mai veramente in gara in una corsa che sarebbe stata delle sue. Invece terzo a Le Mans e quarto ieri. Davanti a lui l’ex compagno bistrattato la passata stagione, Andrea Dovizioso, sempre a punti quest’anno e ora al primo podio della sua nuova avventura in sella alla Yamaha. Yamaha non ufficiale, s’intende, per cui il romagnolo, ammettiamolo, come vice Valentino sta facendo un gran lavoro.

Anche perché se da una parte è vero, come ha detto Rossi, che a comandare il mercato «sarà Jorge nel decidere se rimanere con la Yamaha o andare alla Honda», dall’altra è vero altrettanto che anche Andrea, lavorando bene sulla Yamaha di un team satellite, potrebbe ambire alla moto ufficiale nel caso Lorenzo andasse via.BCLuc

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