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Il salva-campionato dribbla la quarantena. Ma c'è il caso Brescia

Via libera del Cts: in isolamento solo il positivo Raiola: no tamponi. Club furioso. Figc indaga

Il salva-campionato dribbla la quarantena. Ma c'è il caso Brescia

Ora che il pallone ha ripreso a rotolare, la stagione dovrà concludersi senza intoppi. La quarantena di gruppo era il nodo da sciogliere e il «fantasma» che aleggiava su un campionato che sta per ripartire con i recuperi, ma l'apertura arrivata ieri dal Comitato tecnico scientifico è la svolta attesa dai club e una nuova vittoria del presidente Figc Gravina.

In pratica, si seguirà una nuova prassi per escludere il rischio di contagio. Ecco che nel caso di una positività di un giocatore o di un membro dello staff, ci sarà l'immediato isolamento del soggetto interessato, mentre il resto della squadra sarà sottoposta la mattina della partita successiva al rilevamento di una positività al tampone dall'esito rapido - almeno quattro ore prima della disputa della gara - e potrà scendere in campo con un risultato negativo. I giocatori, ha sottolineato il Cts, torneranno in quarantena dopo aver giocato la partita ma se finora era stato consentito solo l'isolamento del gruppo squadra presso una «struttura concordata», da oggi sarà possibile uscire dal centro. Adottato quindi il modello della Bundesliga tedesca e si ipotizzano due tamponi negativi in 96 ore per i giocatori, così da permettere alla squadra di non saltare i match successivi. Vanno dunque in soffitta il piano B di playoff e playout e il C dell'algoritmo.

La Federcalcio ha assicurato la continua vigilanza che sta già attuando e che intensificherà magari con controlli a sorpresa alla ripresa del campionato. Dopo la denuncia dell'agente Raiola sui mancati tamponi del Brescia a Mario Balotelli, la procura Figc ha deciso di prolungare fino ad oggi l'ispezione al centro sportivo del club lombardo di Torbole Casaglia (la 16ª degli 007 federali in quelli della massima serie). Il medico sociale del Brescia è stato ascoltato dagli ispettori che devono verificare l'applicazione dei protocolli sanitari. Acquisite poi le cartelle sanitarie dei calciatori e del gruppo squadra, controllata la regolarità dell'esecuzione di tamponi e test sierologici. «Il prolungamento dell'ispezione avverrà in seguito ad affermazioni false e calunniose, pronunciate da irresponsabili e pubblicate per mezzo stampa», così il Brescia sul suo sito, senza mai nominare Raiola.

Rimane aperta la questione delle partite in chiaro, cara al ministro dello Sport Spadafora che aveva incontrato i rappresentanti di Sky e Dazn. Dopo la diffida alla Lega di Mediaset (che ora andrà anche all'Antitrust), due sono le strade percorribili: o si fa un bando ah hoc o si modifica la legge Melandri ma in entrambi i casi i tempi sono molto ristretti. Le società vogliono prima di tutto farsi pagare l'ultima rata dei diritti tv di questa stagione, mentre Sky tenta di strappare lo sconto giocando di sponda con Spadafora. Intanto il sottosegretario Zampa ha parlato anche della possibile riapertura parziale degli stadi a luglio: «Credo che, studiando modi e forme, ci sia questa possibilità. È chiaro che le persone dovranno accettare di entrare una lontana dall'altra, che ci sia un accesso con controllo della temperatura e che non potranno abbracciarsi in caso di gol della propria squadra.

Se uno è disposto ad accettarlo, secondo me si può fare».

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