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Scende Vettel Si vince di più restando sulla Ferrari

Il Gran Premio del Giappone ha riportato le quotazioni di Sebastian Vettel quasi ai livelli di inizio stagione, quando il pilota tedesco della Red Bull veniva considerato strafavorito. Adesso Vettel campione del mondo 2012, per riconfermarsi dopo i titoli 2010 e 2011, si gioca a 1,70, nonostante il meno 4 in classifica rispetto ad Alonso. Prima di Suzuka era a 3,75... La quota dello spagnolo sale, ovviamente. Dall'1,50 del dopo Singapore al 2,30 di oggi. Pochissimo, considerato che, pur mancando ancora un quarto delle gare (cinque su venti), un Lewis Hamilton ormai separato in casa alla McLaren è dato a 20,00.
Interessante il solito calcolo delle probabilità di mercato, secondo cui Vettel avrebbe il 58,8% (100 diviso 1,60) delle chance di vincere il Mondiale piloti, mentre Alonso solo il 43,4%. In pratica già i soli Vettel e Alonso manderebbero in zona positiva il margine (aggio) del banco, tutto il resto sarebbe ovviamente un di più. Da Hamilton a Raikkonen (incredibilmente a 50, perché 37 punti da Alonso con la vittoria che ne vale 25 sono un margine recuperabile), per arrivare a Button e Webber.
I bookmaker operanti in Italia, che hanno avuto dal punto di vista calcistico un settembre nero (soprattutto per le giocate sui gol, in certi campionati davvero troppo facili) anche se non nerissimo chiudendo con 103 euro pagati in vincite ogni 100 giocati, si rifaranno quindi con la Formula Uno? Sì, ma solo a patto che non vinca Alonso, sul quale sta convergendo una massa di gioco «tifoso» e la cui quota non può scendere sotto certi livelli a meno di non voler alzare quella di Vettel regalando in automatico soldi facili.
Per una volta giocare da tifosi, in questo caso della Ferrari, potrebbe quindi essere produttivo.

Senz'altro più delle giocate su Michael Schumacher vincitore in Giappone, visto che dopo la conferenza stampa in cui annunciava l'addio alla Mercedes e alle corse la sua quota è crollata da 100 a 60 senza una reale ragione tecnica e meno che mai di stato di forma.
Twitter @StefanoOlivari

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