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Sconcerti si difende: "Vi spiego le mie parole su Ronaldo"

Sconcerti ha creato tante discussioni sui social: "Il discorso era di qualità tattiche, non individuali. Non ho mai pensato né scritto che Mandzukic sia meglio di Ronaldo"

Sconcerti si difende: "Vi spiego le mie parole su Ronaldo"

Mario Sconcerti, in questi giorni, è stato preso di mira da molti utenti suoi social network. La nota firma del Corriere della Sera, qualche settimana fa, aveva dichiarato che Cristiano Ronaldo avrebbe fatto il tornante o il panchinaro nella Juventus di Allegri. Il fuoriclasse portoghese, nella finale di Cardiff proprio contro i bianconeri, è stato decisivo segnando una doppietta e vincendo la sua quarta Champions League in carriera.

L'ironia e gli insulti, eccessivi, su social network la stanno facendo da padrone con lo stesso Sconcerti che dalle colonne del Corriere della Sera ha voluto spiegare le sue dichiarazioni: "Da quando scrissi un mesetto fa che Ronaldo nella Juve di Allegri avrebbe fatto la riserva, ho avuto decine di richieste di spiegazione e migliaia di offese sui social. Da una parte mi sono sentito orgoglioso di essere diventato una discussione nazionale, quasi come Brera ai tempi del Rivera abatino, dall’altra mi sono chiesto dove fosse l’errore. Credevo di avere amici capaci di saper interpretare le due cose che quella frase conteneva (peraltro tra parentesi), cioè una provocazione e una conclusione tecnica molto più generale. Ho evidentemente sbagliato".

Sconcerti ha poi continuato parlando di tattica e non di qualità individuali: "Il discorso era di qualità tattiche, non individuali. Non ho mai pensato né scritto che Mandzukic sia meglio di Ronaldo, ho pensato e penso che Ronaldo non potrebbe fare quello che Mandzukic fa nella Juve da alcuni mesi. In sostanza, non ho attaccato Ronaldo, sono rimasto meravigliato dalla diversità dell’ultima Juve. Il calcio si gioca ogni tre giorni ed è giusto non faccia riflettere, ma il tempo dirà che è stata la novità più arcana dai tempi di Sacchi. Che Ronaldo sia fortissimo lo so da un pezzo. Il mio dubbio era che foste voi a non aver capito l’importanza di Mandzukic. Ad aver sottovalutato la rivoluzione della Juve. E mi sono aiutato con un paradosso. Mi spiace, ma non posso dirvi non lo farò più. Mi piace discutere con voi.

E anche qualche volta, far discutere".

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