Seat, ora si gira pagina De Meo sferra l'attacco e Cupra diventa brand

Il presidente: «Da qui al 2020 lanceremo una novità ogni 6 mesi e la prima auto elettrica»

Luca Talotta

Milano La svolta. O, perlomeno, questo è quanto si aspettano in casa Seat. L'azienda spagnola ha deciso di innestare la marcia e lanciare un'offensiva sul mercato di primo valore: ogni 6 mesi, da qui al 2020, un nuovo modello e l'arrivo anche della prima vettura 100% elettrica: «Siamo felici dei risultati raggiunti nel 2017, ma non dobbiamo considerarci soddisfatti - ha precisato il presidente Luca De Meo -. Abbiamo portato a termine un periodo di consolidamento ed è giunto il momento di guardare al futuro con l'ambizione di crescere».

Le prime due novità saranno Tarraco e Cupra Ateca, in arrivo sul mercato alla fine di quest'anno. Nel 2019 sarà poi la volta della nuova Leon nelle varianti cinque porte e ST. Nel 2020, infine, come detto, il primo modello elettrico, con un'autonomia di 500 km e prodotto sulla piattaforma Meb del Gruppo Volkswagen. In chiusura sarà la volta del primo Cuv (Crossover Utility Vehicle) di gamma.

Un assalto alla diligenza, con una varietà di prodotto che permetterà a Seat di essere concorrenziale in ogni segmento di vendita: elettrico, ibrido, metano e motori a combustione. Anche perché, di fatto, può permetterselo: dopo aver ottenuto i migliori risultati di sempre nel 2016, nell'anno appena concluso l'utile ha raggiunto la cifra di 281 milioni (+21,3% rispetto al 2016) e il fatturato si è assestato a un volume record di 9.552 milioni. «C'è a disposizione una delle gamme modelli più giovani del mercato che copre tutti i segmenti rilevanti con prodotti di valore - prosegue De Meo -: in pochi anni abbiamo convertito Seat in un marchio rilevante».

Un'offensiva di prodotto che sarà affiancata anche dal nuovo brand Cupra, emblema di sportività e, da ora, una realtà «in grado di generare maggiori introiti, accattivare nuovi clienti, portare avanti l'impegno con il motorsport, integrare in modo più semplice tecnologie come l'elettrificazione, l'ibridizzazione, la connettività e i sistemi per l'assistenza alla guida, migliorando immagine, credibilità e reputazione dell'organizzazione Seat».

Un brand che, per come è nato, ricorda molto Abarth. Era stato proprio De Meo, quando era manager al Lingotto, a scorporare quest'ultimo da Fiat e farlo diventare un marchio a sé; e fu un successo mondiale. «Per molti versi ci sono delle affinità - l'ammissione dello stesso dirigente milanese - ma qui in casa Seat per noi è una sfida totalmente nuova, emozionante. Dove metteremo al centro di tutto le persone. Ed è proprio per questo che stiamo selezionando i cosiddetti Cupra Master. Figure che accompagneranno la clientela, dalla vendita alla personalizzazione. In sostanza, produrremo accessori, componenti, merchandising; organizzeremo eventi e gestiremo relazioni one-to-one con i clienti. Ci proiettiamo nel futuro, quando la gente probabilmente non comprerà solo l'auto. ma fruirà anche dei servizi per la mobilit».

Facile a dirsi, più complesso è riuscire nell'intento: «L'idea principale è creare una divisione di élite, trasposizione di quel comparto sportivo dove vantiamo una conclamata storia; costruire, in sostanza, veicoli più cool, aggiunge De Meo. Il motivo di questa scelta è molto semplice: basta guardare in faccia la realtà senza dover fare voli pindarici. Perché il rischio di scottarsi è conclamato.

«Sul mercato la clientela va in cerca di prodotti unici - conclude il capo di Seat - e, dunque, daremo vita a edizioni limitate, sia da un punto di vista prestazionale, di performance sia individualistico. Vogliamo cavalcare un trend forte, giovanile».

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