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Sensi star dal nerazzurro all'azzurro

I paragoni con Iniesta: «Il mio modo di giocare si rifà alla Spagna»

Sensi star dal nerazzurro all'azzurro

Bologna Sensi all'erta in nazionale, per evitare che la doppia partita esterna contro Armenia e Finlandia diventi una trappola. L'Italia parte oggi da Bologna e tornerà a casa solo lunedì all'alba: per i giocatori della rosa, che ha perso Insigne, la testa andrà dunque subito a campionato e coppe, e tra di loro ci sarà Stefano Sensi, che ieri al ritiro di Casteldebole ha mostrato la sicurezza, la tranquillità e la saldezza d'animo che hanno contraddistinto le sue due prime ottime partite di serie A con l'Inter.

D'accordo, era solo la breve conferenza del secondo giorno di allenamento, ma la forza era chiaramente con lui, anche quando gli è stata menzionata la ricchezza di centrocampisti della nazionale e l'accenno di Roberto Mancini alla duttilità che potrà permettergli di giocare molto, e ovunque. «Nel calcio moderno capita che ti ritrovi a fare il regista anche giocando mezzala. Con Conte sto giocando proprio mezzala e devo dire che mi piace molto. Mi hanno paragonato a Iniesta e Xavi? Sono due dei centrocampisti più forti di tutti itempi, io credo di avere caratteristiche adatte al calcio spagnolo, tutto qui. Non conta il fisico ma la tecnica e la rapidità di esecuzione». Conte lo ha elogiato, dopo il grande secondo tempo di domenica, l'assist e il rigore procurato. La pericolosità che nasce anche dalle posizioni più avanzate che può assumere durante la partita. Ad esempio, il trequartista, posizione lampo, non fissa, che nel modulo di Mancini può scombinare difese avversarie preparate su altre situazioni: «È una posizione che mi piace. Il mister ci dà la sua idea di calcio ma noi siamo liberi, durante la partita possiamo intuire gli spazi. Giocando da mezzala è molto facile che si finisca in quella posizione tra le linee».

Una partita con l'Under 17, tre con l'Under 20, due e un gol (nel 6-0 al Liechtenstein) con la nazionale maggiore: esperienza internazionale bassa ma in crescita, anche a livello di club come è comprensibile per chi fino a pochi mesi fa aveva giocato nel Sassuolo mettendo assieme solo 23' totali nei preliminari di Europa League tre anni fa.

Adesso, con gli azzurri e con l'Inter, tutto cambia, e in fretta.

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