La serie A alza l'asticella Nella terra di mezzo si fanno colpi da grandi

Ribery e l'attacco viola con Boateng e Chiesa E non c'è solo l'effetto Balotelli sul Brescia

La serie A alza l'asticella Nella terra di mezzo si fanno colpi da grandi

A poche ore dal calcio di inizio del campionato di serie A più «decorato» della sua storia (sono presenti ben 13 delle 16 squadre che vantano almeno un titolo), si scommette già sulla sfida per lo scudetto tra Sarri, Ancelotti e Conte. Complice anche il «cannibalismo» della Juve negli ultimi tornei, il livello medio del campionato di casa nostra si è sempre più abbassato. Ma le piccole squadre - almeno guardando al mercato - hanno deciso di invertire la tendenza.

Una volta le provinciali o presunte tali cercavano colpi esotici o portavano in Italia illustri sconosciuti e meteore del pallone. Ora, a dieci giorni dalla chiusura delle trattative, nelle rose delle squadre che non faranno le coppe compaiono invece nomi di spicco. Guardate ad esempio Genoa e Fiorentina: il 26 maggio scorso evitarono la retrocessione con uno 0-0 nello scontro diretto al Franchi all'ultima giornata, a distanza di quasi tre mesi possono mettere sul piatto pezzi da novanta. Il nuovo patron viola Rocco Commisso può fregiarsi del colpo Franck Ribery, accolto ieri nello stadio fiorentino da un bagno di folla (era accaduto lo stesso nel luglio di sei anni fa quando atterrò in Toscana la star tedesca Mario Gomez, pure lui in arrivo dal Bayern), e qualche giorno prima aveva portato a vestire la maglia gigliata Kevin Prince Boateng. Se l'italoamericano resisterà agli assalti finali della Juve per Chiesa, la Fiorentina avrà un tridente d'attacco davvero prestigioso. A Genova è invece approdato Lasse Schöne, l'esperto centrocampista della nazionale danese e uno dei perni dell'Ajax che ha stupito l'Europa nell'ultima Champions. Molti tifosi olandesi e non hanno ancora negli occhi la pennellata su punizione al Bernabeu nella notte in cui i lancieri affossarono il Real Madrid.

E facendo un altro passettino in avanti nella classifica della passata stagione, c'è il Cagliari che ha costruito un centrocampo di livello internazionale. Il ritorno di Nainggolan (che dopo la firma ha deciso di riproporre il look delle origini, tagliando la cresta), gli acquisti dal Boca del nazionale uruguaiano Nahitan Nandez e dal Napoli del croato Marko Rog sono un valore aggiunto per il gruppo allenato da Maran. Ma molti occhi saranno puntati sul neopromosso Brescia che ha voluto dare la chance (ormai definitiva) a Mario Balotelli. Desideroso di riprendersi la Nazionale giocano a due passi da casa e quindi in un ambiente che dovrebbe rilanciarlo. Ambiente che si aspetta dall'attaccante i gol che garantiscano la salvezza. Ci sono invece piccole che hanno deciso di puntare sull'«usato straniero» in Italia sicuro: vedi il Verona che ha attinto dal Genoa portando in gialloblù Gunter e Veloso o l'Udinese che ha rispolverato lo Jajalo già al Palermo.

Le scommesse comunque non mancano, soprattutto sulla fascia destra di difesa: tra questi il giapponese Tomiyasu nel Bologna, il rumeno Benzar nel Lecce, lo slovacco Vavro nella Lazio, il tedesco

Toljan nel Sassuolo, il brasiliano Becao nell'Udinese. Qualcuno di questi sfonderà, l'importante è che salga la qualità di un torneo che sul mercato ha già mosso un miliardo di euro (a fronte di oltre 800 milioni di entrate).

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