Gli Europei sono stati rinviati di un anno per dare la possibilità alla Serie A, agli altri campionati nazionali e a Champions ed Europa League di finire in maniera regolare per via dell'emergenza coronavirus che per ora ha bloccato tutto. In Italia lo sport sarà fermo fino a venerdì 3 aprile ma sembra praticamente impossibile che si torni in campo in quel weekend dato che il numero dei contagi è ancora troppo alto e le dodici positività riscontrate in Serie A tra giocatori di Juventus, Fiorentina, Sampdoria ed Hellas Verona di certo non aiuta ad accelerare il ritorno in campo.
Le opzioni sul tavolo
L'Uefa spinge per tornare in campo nelle competizioni europee tra il 21 e il 23 aprile ma sembra difficile che ciò possa accadere anche perché bisognerà prima capire quando ripartiranno i campionati nazionali. In Serie A ad esempio ci sono tre date sul tavolo: 1-3 maggio, 8-10 maggio o nella più pessimista delle ipotesi 15-17 maggio. Se si dovesse riprendere ai primi di maggio si riuscirebbe a chiudere la stagione 2019-2020 al 28 giugno, mentre se si dovesse slittare di una o due settimane allora si finirebbe tra il 5 e il 12 luglio, giorno programmato per la finale di Euro 2020 che è stato posticipato nel 2021.
Una cosa è certa: il calendario delle squadre di Serie A sarà molto fitto con quattro turni infrasettimanli e con otto squadre che dovranno ancora recuperare la 25esima giornata. Inoltre, le cinque squadre impegnate ancora in Europa dovranno fare un tour de force ancora maggiore dato che bisognerà cercare di incastrarsi con l'Uefa per non ingolfare troppo Juventus, Atalanta, Napoli, Inter e Roma.
Per quanto riguarda la Coppa Italia, invece, mancano ancora da disputare le due semifinali di ritorno e la data giusta potrebbe essere quella del 20-21 maggio con la finale giovedì 18 giugno allo stadio Olimpico di Roma. In tutto questo affollamento di calendari che si intersecano tra Uefa e federazioni, il massimo organismo europeo ha fissato in mercoledì 24 giugno e sabato 27 giugno le finali di Europa League (a Danzica) e Champions League a Istanbul.
Il numero uno del Brescia Massimo Cellino ha richiesto allo Stato un aiuto per riuscire a pagare gli stipendi ai calciatori e nella giornata di ieri si è riunita anche una commissione tra club e l'associazione calciatori e si sono toccati due temi principali: la ripresa in sicurezza del lavoro per tutti i tesserati e la condivisione del danno economico con le società che potrebbero richiedere un sacrificio ai propri calciatori.
Le parole del presidente Figc
Gabriele Gravina, numero uno della Figc, è stato chiaro circa la possibiltà che la Serie A finisca a luglio e ha detto la sua sul taglio stipendi ai microfoni di Tutti convocati:"Daremo priorità al nostro calendario. Non prendo in considerazione un piano di estrema crisi, mi preoccuperebbe per il nostro paese. Lavoriamo su ipotesi del 2 maggio e di completare i campionati, eventualmente sforando a luglio se non dovessimo farcela al 30 giugno. Taglio stipendi ai calciatori? Non può essere un tabù in emergenza, è un momento di crisi per tutti, siamo tutti chiamati a un gesto di grande responsabilità".
Non solo, perché anche il ministro Vincenzo Spadafora si è esposto ai
microfoni del Tg1 circa la possibilità che il campionato di Serie A possa riprendere ai principi di maggio. Tutto porta a far pensare che fine aprile-maggio sia il periodo giusto per ricominciare: coronavirus permettendo.Segui già la pagina di sport de ilGiornale.it?
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