Shaq, Poldi e Brozo Thohir alla scoperta della nuova Inter

Mancini prosegue nella linea verde: entrambi i nuovi acquisti hanno 22 anni Osvaldo: sospeso, va due volte ad Appiano, non può allenarsi, minaccia causa

Shaq, Poldi e Brozo Thohir alla scoperta  della nuova Inter

Arrivano tutti oggi: Erik Thohir e Marcelo Brozovic. Non ancora Jeison Murillo, corazziere (m.1,85 x 72 kg) difensivo colombiano di 22 anni spedito dal Granada della famiglia Pozzo, reso celebre da una sfida di campionato con Messi andata a buon fine nell'aprile scorso. Poi conterà veder arrivare l'Inter. Stamane il presidente indonesiano rimetterà naso nella società, dopo una assenza che dura da novembre. Non ha fatto presenza ma ha fatto sostanza, perchè nel frattempo ha aggiunto quattro giocatori alla collezione: Podolski, Shaqiri, Murillo per l'estate (salvo anticipi per fine gennaio) e proprio lui, Marcelo Brozovic, un Marchisio alla croata secondo i suoi scopritori, uno Xavi dimezzato, secondo l'ottimismo della stampa del suo paese. Dimezzato perchè anima lunga (m.1,80) e filiforme (kg 68), ma senza avere il dono dell'architetto spagnolo, bravo a tener in mano la squadra e costruire gioco. Brozovic è ancora un ragazzino, vicino a Kovacic potrebbe indurre alla tentazione del pensare alla nouvelle vague nerazzurra in salsa croata, ma l'età (compirà 23 anni a novembre) e l'esperienza, debutto a 17 anni, tre squadre nel curriculum (Hrvatski Dragovoljac, Lokomotiv Zagabria e Dinamo Zagabria), esordio in nazionale appena prima dei mondiali in Brasile, consigliano prudenza. Affare per la Dinamo (costò 500mila euro), chissà mai per l'Inter che lo avrà in prestito per 18 mesi (in cambio di tre milioni rateizzzati) eppoi pagherà un riscatto di 5 milioni. Ancora un prestito per evitare guai dall'Uefa. Oggi Thohir metterà mano ai conti e se il frutto delle cessioni, M'Baye, Duncan, M'Vila, Khrin, Alvaro Pereira, magari Kuzmanovic all'Amburgo, metterà a posto i conti, tenterà l'ultimo assalto a Lucas Leiva del Liverpool per 10 milioni.

Resta il caso Osvaldo. L'Inter vorrebbe spedirlo al Qpr, il giocatore usa la contraerea: ieri e l'altro ieri si è presentato ad Appiano, si è bevuto un caffè, fumato una sigaretta e se n'è andato. La società, dopo le assenze di sabato, lunedì e martedì dagli allenamenti, gli ha notificato la sospensione dall'attività tecnica, non dal frequentare Appiano. Se l'Inter lo lasciasse allenare sarebbe vanificata la sospensione e non potrebbe chiedere la recessione di contratto. Osvaldo minaccia causa, al massimo potrebbe rivolgersi alla federazione lamentando di non potersi allenare, ma a quel punto il club snocciolerebbe i fatti di Torino: lite in campo, sfiorata rissa fuori, rischio di mani addosso al tecnico e altri insulti a ruota libera. Impossibile ricucire.

Ecco l'ambiente che oggi troverà Thohir. Migliore, nonostante Osvaldo, di quello che ha lasciato: con una squadra più forte e rinforzata. Kovacic gli spiegherà che Brozovic «sa stare in tutti i ruoli del centrocampo e per lui è indifferente giocare contro il Cesena o la finale di Champions: l'aggressività è la stessa». È ambidestro, dicono sia un martello, magari un po' leggerino nel fisico e poco creativo. Intanto ai mondiali era il re del ping pong fra i croati: non sai mai... Invece Murillo è stato svezzato a Udine nel 2009, nel 2011 a Cadice in Spagna, poi Las Palmas in Segunda e dalla scorsa stagione in Liga con il Granada: destro naturale, vale circa 8 milioni. Il trucco, che poi non è tale, sta nell'acquisire i giocatori momentaneamente in prestito per evitare i fulmini Uefa. Al resto, cioè a incassi e quattrini, dovrà pensare Thohir che questa mattina filerà ad Appiano, domani a san Siro e a metà settimana ripartirà. Il suo daffare includerà incontri con Moratti e dirigenti e l'evoluzione della strategia che porterà alla ristrutturazione del debito di 240 milioni con Goldman Sachs. In pratica, verrà ottimizzata la struttura debitoria, come si dice in gergo, pagando il vecchio debito con un altro prestito più corposo, circa 60 milioni in più: disponibili per finanziare la campagna acquisti.

Tattica ideata all'atto di coprire il debito di Moratti che chiedeva tempi stretti. Questa fase andrà a concludersi a fine febbraio, con tanto di CdA. La strategia prevede ristrutturazione del debito tramite bond, con investitori mirati.

Poi toccherà a sponsor e marketing rendere più solida la società: l'esercito di dirigenti, voluti da Thohir, dovrà dimostrare la bontà della scelta. Inutile aggrapparsi ai botteghini, perchè Deloitte ha appena dimostrato che i ricavi da stadio fanno piangere. Sennò non resterà che vendere Icardi.

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