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Signora avanti piano: basta Douglas Costa e resta in scia al Napoli

I bianconeri non brillano e soffrono un po' contro il Genoa: decide il gol del brasiliano

Signora avanti piano: basta Douglas Costa e resta in scia al Napoli

nostro inviato a Torino

La Juve risponde al Napoli. Sul campo e fuori. Identica vittoria di misura, ma dal peso specifico nettamente inferiore per i bianconeri rispetto alla capolista che mantiene un punto di vantaggio. Comunque la squadra di Allegri spiega a Sarri come non si avverte la pressione nel giocare dopo la diretta rivale, dopo che l'allenatore azzurro si era speso nell'ennesima polemica speciosa sul calendario. Anzi la Signora gioca una partita fin troppo tranquilla, da effetto camomilla e per poco nel finale non rischia la beffa anche solo con una carambola visto che il timido Genoa non tira mai in porta. Basta dunque il minimo alla Juventus per mettersi in tasca quella che il suo allenatore considera una delle classiche vittorie sporche che alla fine del torneo risultano determinanti nella conquista dello scudetto. Lo ha imparato anche il Napoli, ma forse la ricerca della polemica continua di Sarri fa emergere il fastidio per una Signora che resta incollata nonostante la corsa record di Mertens e compagni.

E se poi la vedi vincere anche gare come quelle di ieri sera, la tensione sale. Perché con la curva chiusa per la nota vicenda dei biglietti, la Juve si esibisce in una prestazione dai contenuti modesti, involontariamente magari per non aumentare il disappunto ultras che almeno si possono consolare con il fatto di non aver certamente perso uno spettacolo degno di questo nome. Per quarantacinque minuti sembra la partitella del giovedì. Juve che parte all'attacco e spara proprio nel settore chiuso per squalifica i primi due palloni con Khedira e Pjanic. Il Genoa assomiglia tanto al suo allenatore, a quel Ballardini che segue la partita imperturbabile con le mani in tasca, concedendosi al massimo qualche passo nell'area tecnica di competenza. Il vantaggio bianconero arriva come per inerzia, azione insistita di Douglas Costa, che vince un paio di contrasti e allarga per Mandzukic, poi lo stesso brasiliano va a depositare in rete con un tocco morbido l'assist del croato. La partita si mette sui binari giusti per Allegri e la squadra si esercita in un possesso palla scolastico. Anche leziosa la Signora che non rifinisce con la necessaria cattiveria e qualità qualche ripartenza. Il Genoa sornione sembra quasi accontentarsi del minimo scarto, rimandando alla ripresa i propositi bellicosi. Taarabt e Pandev fanno il solletico alla coppia Benatia-Chiellini, di fatto il muro quasi sempre titolare dopo il tonfo con la Sampdoria.

Nella ripresa tra silenzio e freddo nella porta di Perin finiscono due giocatori del Genoa ma non il pallone del raddoppio bianconero. A quel punto lo Stadium orfano della curva si lancia nell'unico coro della serata, tutto per Higuain nel tentativo di mettere fine al digiuno del Pipita, lungo cinque partite, l'ultimo pesantissimo gol risale al primo dicembre contro il Napoli. L'argentino non trova mai il guizzo, lo cerca con insistenza ma non trova nemmeno lo spazio per un tiro vero. Non è la sola brutta notizia della serata, perché dopo i muscoli di Dybala prima della sosta, si rompono anche quelli di Alex Sandro: in vista del Tottenham un'altra tegola. Ballardini cambia anche la coppia d'attacco affidandosi alla velocità di Lapadula e alla stazza di Galabinov. Il Genoa crea scompiglio, la Juve va in affanno come normale sia nel finale di una troppo controllata. La Signora finisce con la nuova BBC, con Benatia sempre più nuovo Bonucci che firma la settima partita delle ultime otto senza prendere gol. L'unica buona notizia oltre i tre punti per Allegri.

Che, in assenza de «La Joya», ha anche un Douglas Costa sempre più decisivo e determinante.

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