Il quinto successo di fila riporta la Juventus ai fasti di quella di 14 mesi fa era dall'ottobre 2014, gli albori dell'era Allegri, che non otteneva una striscia così lunga di vittorie in campionato -. E il primo significativo risultato di questa rimonta inarrestabile è l'aggancio, seppure per una notte (sempre che il Toro non dia oggi una mano ai cugini), alla Roma che nemmeno 40 giorni fa aveva ben 11 lunghezze di vantaggio sui bianconeri. Un messaggio chiaro alle quattro squadre, giallorossi e Fiorentina prossimo avversario in primis, che finora si sono alternate in testa: la tabella della Juve e di Allegri prevede l'ingresso tra le prime 4 entro Natale e l'impresa appare tutt'altro che impossibile. Non è un caso che proprio all'Olimpico, dove la Juve visse contro la Roma una delle giornate più nere, arrivino tre punti che fanno risentire il fiato dei bianconeri sul collo delle altre big.
Alla Lazio non basta la maglia celebrativa del Giubileo che si aprirà fra tre giorni: quando incontrano la Juventus, inutile anche appellarsi così in alto. Non è un caso che i biancocelesti non vincano contro la Signora da 12 anni e se poi concedi ai più blasonati avversari anche il vantaggio di un gol dopo sette giri di lancette, ecco che invertire la tendenza negativa diventa come scalare l'Everest. Tanto più che la Juve, quando quest'anno è andata avanti nel punteggio lontano dallo Stadium (quattro volte), ha sempre portato a casa la vittoriaLa squadra di Pioli, mai vittorioso contro la sua Juventus e la cui panchina è sempre più scricchiolante, ha evidenziato anche ieri sera di essere psicologicamente fragile. Ancora sbagliato l'approccio al match (la sfortunata autorete di Gentiletti ha portato a sei i gol incassati nel primo quarto d'ora), sterile forcing subito dopo lo svantaggio, ma soprattutto giocatori chiave al di sotto delle loro possibilità (vedi Candreva brillante solo in Nazionale).
Allegri, senza Pogba e con una piccola emergenza a centrocampo, decide di approntare un 4-4-2 mobile con Alex Sandro esterno di sinistra con licenza di offendere e Asamoah che ha appena assaggiato il campo in questa stagione nel ruolo dello squalificato Pogba. La coppia Dybala-Mandzukic fa disperare gli incerti difensori centrali della Lazio: uno, Gentiletti, mette il pallone nella propria porta per anticipare il croato (primo gol bianconero nel primo quarto d'ora), l'altro, Mauricio, fa partire l'azione del 2-0 juventino con un rinvio da brividi. Bello l'assist dell'ex Bayern e Atletico Madrid, splendida l'esecuzione controllo di coscia e mancino imparabile - della punta ex Palermo che eguaglia il primo Tevez juventino dopo 15 giornate (sette reti e tre assist). La partita è già in cassaforte, a nulla servono gli ingressi nella Lazio di Anderson, Keita e Matri.
Dopo la finale di Coppa Italia e quella di Supercoppa ad agosto, la Lazio si arrende per la terza volta in un anno ai bianconeri e con un punto all'attivo nelle ultime sei partite. Tornati protagonisti in campionato, pur senza un gioco spettacolare ma sicuramente redditizio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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