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Silvio vince l'ultima, ma è al veleno

Il Milan sfata il tabù Sassuolo e l'arbitro gli dà una mano. Emiliani furiosi per due rigori

Silvio vince l'ultima, ma è al veleno

Chi semina veleni e sospetti può raccogliere solo tempesta. E ieri, a Reggio Emilia, Sassuolo-Milan è stata la seconda puntata tempestosa di una pessima esibizione dell'arbitro Calvarese e dei suoi collaboratori, responsabilità diretta anche del clima acido preparato. Perché l'ad del Sassuolo Giovanni Carnevali ha presentato con una intervista pepata l'evento ricordando le proteste per l'andata, Montella gli ha replicato a stretto giro di conferenza segnalando la contabilità dei torti subiti nelle partite successive. Questa montagna di pressione ha finito con lo schiacciare l'arbitro di ieri che non è certo un gigante e che nell'occasione non è stato aiutato dai suoi collaboratori. Tanti, tantissimi gli episodi affidati alla moviola, alcuni scoperti soltanto dalla televisione, intendiamoci. Alla fine, dinanzi ai monitor, sono tutti bravi a fare i professori. Ecco la sequenza più significativa. A cominciare da un falletto di Vangioni in area su Berardi (ammonito l'attaccante per simulazione inesistente), per proseguire con il clou del pomeriggio e cioè il rigore eseguito da Bacca e contestato da Aquilani (sgambetto sul piede di Bertolacci). Il colombiano scivola al momento del tiro e tocca due volte la palla mentre un paio del Sassuolo invadono l'area. Per vederlo bisogna aspettare una ripresa da dietro: solo i giocatori del Sassuolo se ne accorgono e protestano. Regolamento alla mano si deve riprendere con un calcio a due in area per gli emiliani. Ma l'invasione del giocatore di casa, se vista, può dar luogo alla ripetizione del penalty. Infine ignorato un calcione di Paletta a Politano in area che è forse il rigore più evidente della sfida.

Inevitabili, alla fine, accuse e contro-accuse. Detta Aquilani: «Non ho neanche toccato Bertolacci». Gli risponde Montella: «La prossima volta dategli il fischietto così arbitra lui». Di Francesco non ci sta: «Noi purtroppo non siamo il Milan. Serve competenza per arbitrare: se io faccio male il mio lavoro mi cacciano... Troppi episodi sfavorevoli e poi il quarto uomo non mi dà risposte. Ho chiesto quale fosse la regola sul rigore toccato due volte da Bacca. Niente». Lezione finale di Montella: «È stata una partita condizionata da troppo nervosismo, quelli del Sassuolo protestavano a ogni fischio. Così non si può andare avanti». Verissimo.

Alla fine bisogna pur presentare il resoconto di quel che resta del calcio. Sfatato da Montella il tabù Sassuolo, 10 punti nelle ultime quattro gare sono un bel bottino. Al netto dei tanti errori e delle omissioni arbitrali, il Milan può sicuramente esibire una maggiore serie di conclusioni a rete. Consigli, con Acerbi, è il migliore dei suoi: conferma plastica. Anzi, alla fine, in contropiede proprio Suso sbava un paio di opportunità per chiudere con un risultato più largo il viaggio in Emilia. Berardi è sempre a secco di gol (ultimo sigillo il 28 agosto). Il ragazzo è troppo fragile dal punto di vista emotivo. Davanti a Donnarumma, per paura della sua sagoma enorme, angola troppo il tiro dal dischetto e lo manda fuori. Il portierone milanista invece inaugura la carriera da maggiorenne senza grandi prodigi ma distribuendo sicurezza ai suoi. Il Sassuolo delude in attacco dove Defrel e Berardi perdono il rispettivo duello mentre Politano tiene Abate inchiodato alla corsia.

Zapata e Paletta sono due guardiani infallibili. Nemmeno l'arrivo di Ricci, Ragusa e Matri contribuisce a migliorare il rendimento. Se Bacca è quello visto anche ieri, meglio lasciarlo partire per la Cina. E puntare su Ocampos.

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