Quelli che la Nazionale è populista. Quelli che non si vestono di azzurro per paura che nessuno li noti. Quelli che quando vedono le facce tricolori gridano agli zombie. Quelli che il pallone puzza. Quelli che non hanno mai considerato il gol di Van Basten contro l'Urss agli Europei un'opera d'arte. Quelli che già nel '74 tifavano Germania e adesso non se la sentono di applaudire Conte. Quelli che con i problemi che ci sono in Italia figurati se guardo la partita. Quelli, insomma, che gli fa schifo il calcio o la Nazionale (ma poi guardano di nascosto).
Noi non siamo l'Islanda, dove il calcio è sorpresa, incantesimo e meraviglia. Qui il calcio è una religione e come in tutte le religioni ci sono eretici, non credenti, agnostici e bestemmiatori. Non c'è nulla di male e ognuno in fondo ha la sua fede. Ma poi ci sono i professionisti dell'anticalcio e del tifo contro, come Vittorio Sgarbi o Marco Travaglio, gente magari pure simpatica, ma di fronte al pallone non resiste e sacramenta contro il popolo bue. Si devono distinguere.
Perfino quando sono convinti nazionalisti, patrioti risorgimentali, eleganti conservatori, istrionici nemici delle terrazze romane e dei salotti letterari, scadono sul più banale dei luoghi comuni: che schifo quelli che gridano Italia-Italia. Solo che ormai non funziona più. Tifare contro l'Italia è lo sport nazionale e si tifa perfino contro il made in Italy. Ecco, almeno nel calcio per una manciata di notti lasciateci vestire di azzurro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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