Solito show di Ronaldo, il Real vede la finale

Tripletta del portoghese: in Champions ha segnato da solo quanto l'Atletico nella sua storia

Solito show di Ronaldo, il Real vede la finale

El triplete di Cristiano Ronaldo. Tre gol in una volta sola. Evito l'elenco statistico del fenomeno portoghese, ogni volta la storia è sempre quella, basta un soffio, una farfalla, una piuma, se è un pallone che circoli nell'aria e nell'area di rigore e lui appare, come un angelo baciato dal cielo, segna di testa e di piede, di astuzia e di potenza, insomma la sua storia ribadita ovunque, ieri sera nella casa del Bernabeu. Real con la prenotazione per Cardiff, Atletico battuto dalla propria prudenza, eccessiva e ignorante. Partita non spettacolare ma di sostanza per la squadra di Zidane. Simeone non può nemmeno arrabbiarsi, vestiti di nero i suoi hanno dovuto ancora arrendersi.

Molta panna montata sulle meringhe del Real nel primo tempo, mezza dozzina di occasioni dolci ma un solo gol, con la testa di Ronaldo che dopo 10 minuti ha messo le cose in chiaro. Anche in questo caso l'azione era partita con una irregolarità: sul primo cross di Ramos, il portoghese si trovava in offside, non segnalato dall'assistente di Atkinson, poi nuovo cross di Casemiro dopo la deviazione di Godin e stavolta Ronaldo, in posizione regolare, ha approfittato dall'incertezza di Savic per battere Oblak. Risultato sbloccato, un po' meno la sostanza del gioco, con il Real narcisista e l'Atletico pronto a graffiare al primo errore.

Rispetto alla sciagurata sconfitta con il Barcellona e all'oscena vittoria sul Bayern, la squadra di Zidane ha dato immagine di maggiore freschezza atletica, con una partecipazione collettiva anche alla fase difensiva ma guardandosi spesso allo specchio. Gameiro e Godin avrebbero potuto raddrizzare il risultato ma il primo si è fatto anticipare da Navas, il secondo ha bruciato l'idea offertagli da Griezmann su punizione. Isco e Modric a dirigere traffico e gioco, Ronaldo di nuovo ovunque e dovunque, Benzema spettacolare su una cilena che ha scheggiato il palo esterno, Oblak bravo a cancellare un gol ormai fatto da Varane. Solito possesso palla delle merengues, mentre l'Atletico ha capito di non poter aprirsi troppo, evitando la goleada, molta fatica di Savic e Godin sulla coppia Cristiano-Benzema, affanno di Filipe Luis sulla fascia di Carvajal che, alla fine del primo tempo, si è accasciato per un guai al muscolo della gamba destra. Dentro Nacho, e ripresa con la stessa trama, Real alla ricerca della tranquillità e Atletico intelligente a difendere lo svantaggio.

Simeone ha deciso di cambiare le carte togliendo dal campo Saul e Gameiro e inserendo Torres a fianco di Griezmann e Gaitan a dare maggiore forza alla zona mediana. Ritmo non frenetico ma gioco sporcato da molti falli ed errori in fase di esecuzione, segnale di timori di entrambe, qualche entrata acida e nervosa.

Fuori Isco, già ammonito e a rischio rosso dopo un intervento omicida, dentro Asensio; risposta di Simeone, fuori Carrasco, Correa al suo posto. Quando tutto sembrava filare liscio per l'Atletico è riapparso il Ronaldo di sempre. Al Calderon l'ultima sentenza ma Cristiano ha già scritto il verdetto.

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