Roma - Niente calcoli nonostante l'ottimo pareggio dell'andata. La gara con il Porto è la Partita con la P maiuscola perchè come dice - con il suo solito fare sornione - Luciano Spalletti «è quella che aspettiamo da otto mesi, può darci le chiavi per salire sul palcoscenico più importante d'Europa». Il tecnico toscano aspetta di risalirci da gennaio, quando prese le redini di una Roma disastrata e già fuori dal torneo continentale, e il lavoro estivo è servito proprio per centrare il traguardo nel playoff, impresa riuscita negli ultimi anni solo dal Milan.
Dalla notte dell'Olimpico, in uno stadio che si riempirà un po' di più rispetto al debutto in campionato con l'Udinese, uscirà dunque il primo verdetto della stagione della Roma: dentro o fuori dalla Coppa più prestigiosa. L'ingresso alla fase a gironi della Champions, già ottenuto da Juventus e Napoli senza passare dagli spareggi, porterebbe soldi e prestigio, oltre che qualche ritocco importante nella rosa di Spalletti. Impossibile in caso di «retrocessione» in Europa League proprio per una questione di liquidità, assolutamente necessaria se arriverà il pass. Con la qualificazione in tasca si tenterà così l'ultimo assalto al viola Borja Valero, un giocatore che completerebbe l'unico reparto con la coperta un po' corta. In attesa magari di «blindare» Paredes, diventato da uomo mercato elemento incedibile ma non ancora certo di restare a Trigoria. Stasera l'argentino, un po' acciaccato dopo la prima di A, sarà in panchina per far di nuovo spazio a Daniele De Rossi. Perchè in gare come quella con il Porto, conta l'esperienza e la qualità e a Oporto la presenza del centrocampista romano è stata indispensabile nei momenti delicati del match.
«Il destino lo decideremo noi, facciamo i padroni a casa nostra», il grido di battaglia di Spalletti prima del secondo round con il Porto. Si riparte dall'1-1 dell'andata conquistato in inferiorità numerica (stasera Juan Jesus sostituirà in mezzo alla difesa lo squalificato Vermaelen, espulso al «Do Dragao»), un pari che ha evidenziato lo spirito di sacrificio dei giallorossi, apparsi tecnicamente superiori ai lusitani. Che hanno però qualche elemento capace di colpire, vedi l'attaccante talento emergente del calcio portoghese Andrè Silva (tre gol in tre gare).
Il poker inflitto all'Udinese ha caricato il gruppo e ha evidenziato come il tridente «leggero» Salah-Dzeko-Perotti sia al momento insostituibile. Questione di equilibri, ma anche di stato fisico che al momento esclude dai titolari El Shaarawy, ma l'egiziano tornerà utile in corso d'opera, specie quando la squadra deciderà in futuro di affidarsi al 3-5-2. E utile è stato il recupero di Strootman, al quale Spalletti ha affidato contro i friulani la fascia di capitano per l'assenza dei romani. «Per me sarà la prima in Champions in casa, non sono certo un senatore della squadra, ma abbiamo tanti calciatori con personalità - così l'olandese, vero «acquisto» estivo dopo i guai al ginocchio degli ultimi due anni -.
È una partita speciale per i milioni che ci sono in ballo (circa 25, ndr), entreremo in campo per vincere, forse negli ultimi 20 minuti potremo pensare di gestire il risultato, ma senza fare calcoli...». Quelli spera di farli il cassiere di Trigoria se la missione europea sarà compiuta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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