Al S.Paolo dopo il gran rifiuto Verdi Napoli e poi... cori?

Tifosi incerti se contestare o ignorare il fantasista. Trentanove anni fa 87mila fischietti per Paolo Rossi

Al S.Paolo dopo il gran rifiuto Verdi Napoli e poi... cori?

Napoli - Fischiarlo o ignorarlo? Considerarlo alla pari dei grandi core ingrato o lasciarlo nell'anonimato? È la scelta alla quale sono chiamati oggi i quarantamila del San Paolo per appiccicare a Napoli-Bologna una delle etichette più attese: l'accoglienza che il popolo azzurro riserverà a Simone Verdi. Fantasista, luce e leader dei rossoblù che arrancano a metà classifica, il sogno proibito del mercato invernale della capolista, oggetto del desiderio di Sarri che con lui avrebbe potuto svoltare verso nuove soluzioni tattiche.

Il ragazzo non si è mosso da Casteldebole, motivando la propria scelta con l'esigenza di voler continuare a crescere in Emilia. A Napoli nessuno crede a mezza parola di questa teoria, rifiutare la capolista può nascondere soltanto giochi sporchi di mercato. E allora ecco Verdi a Fuorigrotta, poteva essere la prima in azzurro, sarà invece il peggiore dei test per testare la sua forza mentale. «Marekiaro» Hamsik conosce meglio di tutti gli umori della piazza: «Già immagino la reazione del San Paolo», una frase scontata e innocente che il solito cretino di turno ha voluto strumentalizzare e trasformare in pretesto per aizzare la tifoseria.

La quale, come dicevamo, si sente in bilico: è il caso di contestare e dare importanza a un calciatore che questa importanza deve ancora dimostrarla? Non sarebbe una novità per il popolo del San Paolo, illuso e tradito altre volte in passato. Nel '79 un venditore ambulante improvvisato ebbe un'idea geniale: anziché riempire le ceste con il solito Borghetti, vi mise dentro 87mila fischietti e li vendette tutti. Quel pomeriggio si giocava Napoli-Perugia e a Fuorigrotta sbarcò Paolo Rossi, che qualche mese prima aveva detto no a Ferlaino. Con Higuain è storia più recente, l'idolo diventato Giuda, prima innalzato a divinità del calcio e poi fischiato, offeso, vilipeso.

Verdi deve dimostrare di che pasta è fatto, calcisticamente vive la sua stagione migliore ma a livello di personalità un test così tosto non l'ha mai affrontato. Giocherà, anzi Donadoni vuol confermarlo capitano: «Se vuole crescere, deve lasciarsi alle spalle il mercato, ora bisogna guardare avanti perché a ritroso non si va da nessuna parte. Ho giocato a Napoli, uno stadio caldissimo ma nella vita ci vuole equilibrio. I napoletani si dispiacciono se un loro beniamino va in un'altra squadra e allora dovrebbero comprendere se un nostro giocatore possa desiderare di restare a Bologna».

Rossoblù con qualche problema in difesa perché Gonzalez e Torosidis sono out, nel Napoli che intende far rispettare a tutti i costi la legge del San Paolo - alla quale si sono sottratti in questa stagione solo la Juventus, l'Inter e la Fiorentina - per alimentare il sogno scudetto resta ai box soltanto Albiol. Giocherà Chiriches, prima scelta di Sarri tra le riserve anche quando Maksimovic non era ancora emigrato a Mosca allo Spartak di Massimo Carrera. E sul mercato degli azzurri, sono ore decisive per Politano.

Napoli e Sassuolo lavorano all'intesa: si parte da 15 milioni cash più bonus oltre al prestito di Ounas con eventuale accordo per Inglese o Ciciretti a giugno. «Per il momento la nostra volontà è che rimanga qui, ma il giocatore vuole andare al Napoli, qualsiasi cosa faremo dovremo pensare al bene della società», così Giovanni Carnevali, ad del Sassuolo.

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