Una Champions dalle emozioni infinite come da tempo non si ricordava. L'ennesimo ribaltone stagionale arriva dalla Johan Cruijff ArenA di Amsterdam, con il Tottenham che rimonta due reti in 45' all'Ajax e vola verso una finale tutta inglese, con un'altra protagonista - il Liverpool capace di uscire dalle mura di un'eliminazione già segnata. Succede tutto nella ripresa, con protagonista assoluto Lucas Moura, ma anche il tecnico Pochettino, capace negli spogliatoi di ridisegnare la squadra e restituirle nuova linfa. Ma l'uomo della finale resta Lucas Moura, capace in quattro minuti di rianimare una squadra fino a quel momento evanescente, un po' come quella vista all'andata. Con i suoi sotto di due reti, il brasiliano prima accorcia le distanze finalizzando una bella azione sull'asse Rose-Alli, quindi trova un rocambolesco pareggio tutto da raccontare. Onana da due metri compie un miracolo su Llorente, ma poi da terra viene ostacolato da Schone, con la palla che carambola sui piedi di Moura, freddo nel girarsi e nell'infilare la palla nell'angolino sinistro. Il brasiliano cala la tripletta al 95', infilando Onana con un tiro smorzato da De Ligt ma comunque imprendibile. Gol decisivo, che vale la finale del Wanda Metropolitano. Si diceva delle mosse di Pochettino: all'intervallo ha tolto un mediano (Wanyama) per inserire una punta (Llorente), regalando così centimetri e profondità alla squadra, visto che di testa il giocatore basco non ne ha persa una. Per contro Ten Hag, partito con la solita filosofia di sempre, nella ripresa ha risposto al collega ammassando difensori a go a go. Una mossa che, con il senno di poi, non ha pagato, ma in mezzo, tra il 2-2 e il 2-3, è successo di tutto, con un palo di Ziyech, una traversa di Vertonghen, un salvataggio sulla linea di Onanae una paratissima di Lloris su Ziyech. Una partita finita con il botto, così come era iniziata: dopo 5 minuti gli olandesi sono già avanti grazie a De Ligt, perfetto nell'incornare un angolo di Schone. Un minuto dopo è Son, assente all'andata, a colpire il palo. Il raddoppio Ajax è invece una rasoiata imparabile di Ziyech su assist di Tadic.
Si va all'intervallo sul 2-0, eppure l'Ajax nel riscaldamento aveva perso uno degli elementi chiave del tridente d'attacco, Neres, sostituito da Dolberg: era dal 27 novembre, nella trasferta di Atene contro l'AEK, che in Champions Ten Hag non mandava in campo un undici titolare con una prima punta di ruolo. Ma in una quarantina di minuti, la festa si una squadra comunque meravigliosa si è trasformata nell'ennesimo miracolo targato Pochettino, che ha regalato agli Spurs la prima finale di Champions della loro storia.
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