Sport

Da Suning a Pioli primo derby per due. "Torneremo in alto"

Zhang jr: il club avrà sempre un'anima italiana. Il tecnico: "Testa fredda, cuore caldo"

Da Suning a Pioli primo derby per due. "Torneremo in alto"

nostro inviato a Appiano G.

Il primo derby cinese dell'Inter, il primo derby di Stefano Pioli. Insomma una prima a tutti gli effetti alla Scala del calcio. E sarà anche Made in China il nuovo corso del club nerazzurro ma l'anima resta italiana. Firmato Suning. Perché quello di Steven Zhang, il figlio del patron Jindong, accompagnato dal ceo Jin Lu, ieri alla Pinetina più che un saluto ai giornalisti assomigliava a una mission. La consapevolezza che l'Inter è italiana, nata a Milano, è un'assunzione di responsabilità da parte di Steven che rilancia la filosofia nerazzurra: «Siamo Fratelli del Mondo». Il voler riportare il club in alto a livelli mondiali è ribadito dal fatto che «siamo tutti molto coinvolti nel progetto, vogliamo ottenere risultati sul campo e raggiungere traguardi importanti». Tutto questo va di pari passo con l'investimento commerciale del gruppo sull'Europa. Si agisce su due fronti e la conferma è l'acquisto dei diritti televisivi della Premier League a cifre astronomiche, confermate quelle rivelate dalla Bbc: 660 milioni di euro. Soldi, una valanga, ma soprattutto Steven conferma di aver raccolto il consiglio di Tronchetti Provera e Massimo Moratti: quasi un mese di filato a Milano. «Per Suning l'Inter è una grande responsabilità, altrettanto importante è trasmettere la giusta energia ai tifosi» anche se Zhang ha già capito una cosa del calcio: «purtroppo è difficile vincere tutte le partite». Qualche parola di italiano imparata e un passo deciso verso la cultura italiana. Il settanta per cento del suo lavoro, del suo tempo, sarà per l'Inter, oltre le percentuali c'è un messaggio a tifosi, squadra e allenatore.

Poco prima di Zhang aveva parlato Stefano Pioli che non a caso presentando il derby, dieci giorni dopo il suo insediamento, aveva esordito così: «Mi sento supportato in tutto e per tutto dalla società». Uno dei motivi per cui l'altra sera «sono andato a letto sereno», chissà se lo farà anche stasera, la notte prima del debutto ufficiale in nerazzurro, nel derby. Pioli si dice tranquillo perché nei ragazzi «ho visto professionalità e disponibilità. E sono soddisfatto per come hanno approcciato il lavoro in questi giorni. L'aria è quella giusta». L'allenatore nerazzurro conferma di sentirsi al posto giusto e nel momento giusto: «Sono arrivato al top della mia maturità». E se la vuole giocare fino in fondo questa occasione: alla squadra chiede carattere per mettere in campo «quell'intensità che serve per vincere le partite, alla fine dovremo aver dato tutto». La ricetta è di un'efficacia straordinaria per sintesi: «Testa fredda, cuore caldo». Al suo fianco Mauro Icardi annuisce. È il suo capitano e la sintonia sembra non essere di facciata, per l'occasione: «Mi ha colpito la sua comunicazione con la squadra, la sua voglia di trasmettere tutto in ogni momento», dice l'argentino. In mezzo anche un paio di battute: «Non ho detto che volevo un allenatore italiano...», «prova a ripeterlo...», uno scambio scherzoso ravvicinato. Tra i due in dieci giorni sembra sbocciata l'intesa e non solo perché Pioli gli ha promesso di riempire l'area avversaria di giocatori «per non farlo sentire più solo». Icardi si fa carico anche di passare ai compagni i concetti: «Io trasferisco le idee del mister agli attaccanti, ma non devo parlare solo io, tutti devono dare un contributo». Pioli sorride quando Maurito dice: «Il mister ci ripete sempre che in campo andiamo in undici e nessuno ha un ruolo stabilito ma con i movimenti dobbiamo occupare le giuste posizioni».

Per l'allenatore è la conferma che la squadra ha compreso la sua filosofia, «perché il mio contributo è importante, ma lo sarà di più guardarsi negli occhi: siamo l'Inter vogliamo tornare in alto, vogliamo che sia il nostro derby». La strada è solo una, ha lavorato su testa e gambe «anche se alla fine comanda la testa, e ora è quella giusta, dobbiamo stare dentro la partita, ogni pallone è quello decisivo». Racconta di un'Inter che partirà forte visto che spesso è andata sotto con De Boer e allora «sarebbe meglio andare in vantaggio, ma nei momenti difficili dovremo essere squadra. C'è la voglia di dimostrare chi siamo, il Milan è una grande occasione per risalire». Poi Pioli torna tifoso: «L'Inter non è una squadra normale, la sua storia è passione, trasporto, devi dare tutto.

E il derby chiede anche qualcosa in più».

Commenti