Ventura non ha rimorsi. Quattro attaccanti schierati per prendere d'assalto il fortino albanese sono la mossa giusta per tentare di scavalcare la Spagna in materia di differenza reti. E invece da due centravanti di rango come Belotti e Immobile, assistiti nell'occasione da Insigne e Candreva che sono due ali vecchio stile, con l'aggiunta del genio di Verratti che è diventato il vero e unico erede di Pirlo, non sortisce che un modesto e risicato 2 a 0. Un gol per tempo, su rigore il primo, da lungo cross e girata di testa di Immobile il secondo, e poco altro ancora. Rare le emozioni, numerose le sbavature. I pericoli maggiori per la difesa organizzata da quell'artigiano sapiente che è Gianni De Biasi, ct albanese, possono arrivare soltanto dagli assalti su calcio piazzato, per la fisicità di Bonucci o l'abilità in quota di De Rossi. Pochissimi i tiri in porta, segno che non sempre il numero degli attaccanti schierati è in grado di garantire un bel numero di gol. Dal primo successo in terra italiana della Nazionale per Ventura può arrivare anche un risultato non scritto dal finale di Palermo. E cioè la garanzia che comunque finisca il ballottaggio con la Spagna previsto per settembre, la qualificazione al play-off è garantita.
Può essere una parziale soddisfazione che rinvia ogni bilancio alla ripresa della prossima stagione e pone la questione dell'anticipo del campionato che non riguarda soltanto il ct e il suo presidente federale. Forse riguarda tutto il calcio italiano. E non è detto che l'eventuale commissario della Lega (magari il direttore generale Michele Uva) non possa giocare un ruolo decisivo per aiutare il club Italia.
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