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Tensione, muscoli e testa. Il mal di Champions di Juve, Napoli e Atalanta

Sarri: "Avere un po' di paura ci farà bene...". Dea per la prima volta senza gol da novembre

Tensione, muscoli e testa. Il mal di Champions di Juve, Napoli e Atalanta

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Una ha vinto lo scudetto, festeggiandolo in maniera anonima e con un allenatore che ogni tanto viene trattato come un separato in casa. L'altra ha chiuso il campionato con un trionfale terzo posto, ma nell'ultima partita non ha segnato per la prima volta dal 10 novembre scorso e non potrà contare su uno dei propri migliori giocatori. L'altra ancora ha sì alzato al cielo la Coppa Italia qualche tempo fa, ma si appresta a rendere visita al Barcellona dovendo probabilmente fare a meno del proprio capitano.

La marcia di avvicinamento di Juventus, Atalanta e Napoli alla Champions League è strana. E per certi versi paradossale. Soprattutto per quel che concerne la Signora, arrivata al tricolore ma con addosso il broncio di buona parte dei tifosi e magari anche di Andrea Agnelli, il quale pochi giorni fa è riuscito a non fare i complimenti a Sarri, dandogli in pratica un avviso di sfratto nel momento in cui Pirlo si dimostrerà all'altezza della situazione anche nei panni di allenatore. Il problema della Juve è che il piatto forte della stagione deve ancora arrivare: venerdì, allo Stadium, i bianconeri saranno infatti chiamati a recuperare l'1-0 subìto dal Lione all'andata e dovranno farlo senza Dybala, che al massimo andrà in panchina.

Intendiamoci: eliminare i francesi (settimi in Ligue 1) non sarebbe l'impresa del secolo, ma certo non c'è da attendersi una passeggiata. Approcciarsi poi al match più importante della stagione con sul groppone tre sconfitte nelle ultime quattro partite - per quanto con il tricolore in tasca - non pare un gran segnale: «Dovremo essere bravi a riattaccare la spina», ha spiegato Sarri, aggiungendo una strana frase: «Avere un po' di paura ci farà bene...». Parlare di paura può essere un campanello di allarme Il quale certo non sarà stato contento di prendere atto che i suoi la spina l'hanno staccata da qualche giorno: ci si aggrapperà a Ronaldo e al più o meno redivivo Higuain, ma è la difesa che preoccupa. Basti un dato: nelle ultime dieci partite, solo contro la Samp la porta bianconera è rimasta imbattuta subendo la bellezza di 19 gol. Sarà obbligatorio fare massima attenzione, pure perché l'accesso alla Final Eight di Lisbona varrebbe 10,5 milioni: mica bruscolini. Soldi che l'Atalanta ha già messo a bilancio, avendo staccato il biglietto per il Portogallo prima del lockdown: aspettando il Psg di Neymar, però, la squadra di Gasperini ha perso per strada Ilicic e contro l'Inter, due giorni fa, è parsa imballata. Niente gol, poca energia e necessità di ricaricare le pile: «Stacchiamo due giorni, poi ripartiamo», ha annunciato il tecnico di Grugliasco, pronto a tentare una nuova impresa scalando nuovi muri. Chi invece deve ancora arrampicarsi è il Napoli di Gattuso, atteso sabato al Camp Nou dopo l'1-1 dell'andata: il fastidio muscolare accusato da Insigne contro la Lazio non è il miglior viatico per la trasferta in Catalogna, ma da quelle parti il clima non è dei migliori e allora tanto vale crederci.

Semmai, ci sarebbe da capire per quale motivo Insigne e Gattuso non abbiano intuito che sarebbe stato meglio preservare le forze in vista di un appuntamento storico.

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