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Titolo vacante in panchina. Allegri e Sarri a spasso, è caccia aperta all'eredità

Gli ultimi tecnici a vincere il campionato di Serie A restano a guardare. Chi sfrutta l'occasione?

Titolo vacante in panchina. Allegri e Sarri a spasso, è caccia aperta all'eredità

Gli ultimi due allenatori capaci di laurearsi campioni d'Italia sono a spasso. Max Allegri non più a libro paga della Juventus dal 1 luglio, Maurizio Sarri sì e fino al 2022: il primo sarà quindi libero di accasarsi dove vorrà quando e se si libererà la panchina di una big (in netta ascesa il Psg: due sconfitte su due finora, in Ligue 1), il secondo aspetterà più probabilmente di fare sbollire la delusione per come è terminata la sua avventura in bianconero, prima di prendere in considerazione l'ipotesi di tornare a lavorare.

Al via del campionato ci saranno in compenso due esordienti nella massima serie: il più illustre è certamente Andrea Pirlo, nuova guida della Juventus e alla prima esperienza in assoluto, mentre Vincenzo Italiano (pure lui ex centrocampista con le maglie di Verona, Genoa, Chievo e Padova) si godrà lo Spezia da lui pilotato per la prima volta in A. Il Maestro non potrà che puntare allo scudetto, l'altro a una salvezza da ottenere con le unghie e con i denti: peraltro Italiano aveva già portato il Trapani in B e, insomma, pare che il suo lavoro lo sappia fare. Su Pirlo ci sono inevitabilmente grandi aspettative: le incognite non mancano, i senatori gli daranno certamente una mano ma intanto la squadra è incompleta e la partenza sarà quasi al buio visto il poco tempo avuto a disposizione per lavorare davvero. L'ex numero 21, dal basso dei suoi 41anni, sarà anche il tecnico più giovane della serie A, mentre il più anziano sarà Claudio Ranieri (classe 1951): l'attuale allenatore della Samp è anche, insieme a Conte, quello che ha alzato più trofei in carriera (7), mentre i più longevi sulle rispettive panchine di appartenenza sono Gianpiero Gasperini e Simone Inzaghi (2016/17). A proposito di quest'ultimo, il fratello Pippo torna in serie A con il Benevento dopo l'esonero del 2019, quando era sulla panchina del Bologna: prima dei rossoblù, aveva vissuto una stagione complicata al Milan nel 2014/15. Difficile chiedergli miracoli, di sicuro stavolta avrà poco da perdere: discorso che vale anche per Giovanni Stroppa (Crotone), già visto tra i grandi con il Pescara nel 2012/13 dove però era durato solo tredici partite.

È chiaro comunque che, oltre a Pirlo, il più atteso sarà Antonio Conte: al secondo anno di Inter, dopo le sceneggiate che hanno caratterizzato il finale della passata stagione e la pace (di facciata?) con Marotta e la dirigenza nerazzurra, adesso gli toccherà vincere. Pure perché sa in pratica ottenendo tutto quello che vuole dal mercato, privilegiando per di più giocatori da usato sicuro' rispetto a quelli di prospettiva. La pressione insomma non mancherà e, viste le premesse, andrà semmai valutata la sua capacità di poterla reggere in una piazza così umorale. Più tranquillo sarà invece Pioli, dal momento che nessuno chiederà al Milan di lottare per il tricolore: uscito da trionfatore nel duello a distanza con Rangnick, dovrà però guidare il Milan almeno verso il quarto posto.

Stesso obiettivo (minimo) di Gattuso e del Napoli, di Fonseca e della Roma, di Gasperini e dell'Atalanta.

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