Torino e Lazio, è già frenata per due

Bene i granata, la Lazio punge e il fratello di Milinkovic Savic mura Immobile

Torino e Lazio, è già frenata per due

Primo tempo del Toro. Ripresa della Lazio. Risultato: né vincitori né vinti allo stadio Grande Torino, reti inviolate ed entrambe le squadre a quota quattro in classifica. Nessuno può dirsi troppo soddisfatto, ma nessuno esageratamente deluso: semplicemente, le due squadre si sono equivalse. Pressing alto, condizione fisica per forza di cose non ottimale, trenta e più gradi che certo non rappresentano la temperatura ideale per giocare a calcio a inizio stagione: con premesse del genere, non ci si può comunque lamentare più di tanto dello spettacolo offerto. Non perché siano fioccate occasioni da rete tutt'altro, anzi quanto perché le due squadre ci hanno per lo meno provato. E se i granata hanno continuato nella tradizione che negli ultimi mesi non li ha mai visti vincenti contro una della migliori sei squadre del camionato (lo scorso campionato, il bilancio è stato di sette pareggi, cinque sconfitte e nessuna vittoria, con 4 gol fatti e 13 subiti), Juric ha comunque di che sorridere visto che Milinkovic-Savic pare essere diventato una mezza certezza in porta e che la solidità difensiva è rimasta tale e non potrà che migliorare visto il recente arrivo dall'Ajax di Schuurs. Quanto alla Lazio, dopo essere stata messa sotto per tutta la prima parte di gara, ha tirato fuori la testa nella ripresa e, se Immobile si fosse dimostrato il cecchino visto tante altre volte, avrebbe anche potuto conquistare l'intera posta in palio: l'attaccante azzurro ha invece ciabattato un paio di conclusioni, Djidji e il numero uno granata si sono dimostrati attenti e il punteggio non si è mosso.

Meglio i reparti difensivi di quelli offensivi, allora. Con il Toro che ha quasi dominato la prima parte del match (65% di possesso palla appena prima della mezzora) senza però mai impensierire Provedel, salvo doversi preoccupare un minimo quando Marusic scappava a Singo presentandosi a tu per tu con Milinkovic. Con il ribelle (perdonato) Lukic in panchina, Juric si faceva guidare da Ricci e Linetty, confidando nei lampi di Radonijc e Vlasic: con un centravanti più pungente di Sanabria magari sarebbe successo altro, invece nulla.

Così, piano piano, la Lazio riemergeva e nella ripresa si faceva preferire ai padroni di casa: il duello tra i fratelli Milinkovic-Savic veniva vinto dal granata, Immobile graziava la sua ex squadra e le due squadre si spartivano la posta in palio per la quarta volta di fila.

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