Roma - Per il decimo anno consecutivo la Roma fallisce l'assalto alla decima coppa Italia, una competizione che non vince dal 2008. Ai quarti dopo otto anni ci va il Torino, che sbanca di nuovo l'Olimpico a distanza di 10 giorni, e si fa «perdonare» dalla Lazio griffando la qualificazione con la firma dell'ex biancoceleste De Silvestri, che crea il vantaggio, e col fratellino di Milinkovic-Savic che lo protegge fino alla fine con una serie di grandissime parate tra cui una decisiva su un rigore di Dzeko.
A tre giorni dalla partitissima con la Juve Di Francesco schiera solo due titolari, Strootman ed El Shaarawy, una scelta che col senno di poi diventa criticabile. Con una formazione meno rimaneggiata i giallorossi difficilmente avrebbero detto addio così presto al primo obiettivo stagionale, quello che sulla carta era anche il meno complicato da raggiungere. È bastato l'ingresso di Perotti, a metà ripresa, per cambiare faccia a una squadra che nel primo tempo aveva comandato il gioco ma senza mai pungere, a parte un clamoroso traversa-palo colto da El Shaarawy con un destro a giro dal limite, e una demi-volée di Ünder alta di poco. Per il resto il Toro si era difeso bene e, dopo aver sfiorato il gol con un colpo di testa di De Silvestri deviato miracolosamente da Skorupski, l'aveva poi trovato al 39' quando lo stesso terzino si era avventato su un colpo di testa di Belotti respinto in qualche modo dal portiere romanista.
Nella ripresa la Roma inizia con un piglio diverso, sfiora l'1-1 con El Shaarawy, viene graziata da Edera che si mangia il raddoppio e produce poi il massimo sforzo sottoponendo Milinkovic-Savic a un bombardamento: Perotti, Strootman, e Gerson esaltano il portierino granata e il palo lo salva quando Schick dà il primo segno di vita con un colpo di testa botta sicura. Poi però esce il pessimo Niang ed entra Berenguer che trasforma il primo pallone toccato nell'assist per il 2-0 di Edera, dimenticato sul secondo palo da Emerson. Finita? Macché. Calvarese riapre il match concedendo un generoso rigore per trattenuta di Moretti su Schick, ma Dzeko lo ruba a Perotti e se lo fa parare.
Il primo gol romanista di Schick, a 5' dalla fine, riaccende le speranze dell'Olimpico prima che Dzeko fallisca le ultime occasioni. E così, nell'incredulità generale, la Roma saluta la coppa mentre i granata fanno festa con i loro cento tifosi al seguito.
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