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Tronchetti sogna: "Vorrei Messi all'Inter"

E Zhang Jindong rassicura: "Noi sempre più presenti". Difficoltà sul fair play finanziario

Tronchetti sogna: "Vorrei Messi all'Inter"

nostro inviato a Parigi

Emotional. Il titolo del Calendario Pirelli 2017 si adatta perfettamente alla situazione dell'Inter, soprattutto dopo la vittoria di lunedì con la Fiorentina. Marco Tronchetti Provera sorride, un po' da vicepresidente ed amministratore delegato dello sponsor di lungo corso, un po' da tifoso particolare. Molto particolare: «Più emozioni di quelle di lunedì mi sembra impossibile». È la solita questione della Pazza Inter, eppure la sensazione è che qualcosa si stia muovendo verso la strada giusta. Soprattutto secondo Tronchetti, che a un certo punto butta lì una frase alla quale si possono aggrappare i tifosi nerazzurri: «Il giocatore che sogno? Sempre lo stesso: Messi. E sapete, io nella mia vita sono stato sempre fiducioso. A volte i sogni si avverano».

Di sicuro comunque c'è che Suning sta progressivamente prendendo possesso della società, «e il fatto che Steven Zhang abbia preso casa a Milano è davvero un ottimo segnale. Moratti dice che non tornerà? Io sulla questione mi sono già espresso e in ogni caso, diciamo così, Massimo è un tifoso molto vicino alla proprietà». E a riprova della milanesizzazione di Suning, ieri, presenti Zhang Jindong, il figlio Steven e il ceo ad interim Liu Jun, si è tenuto un meeting in sede con le varie aree, dopo il quale i vertici cinesi hanno incontrato i dipendenti («futuro importante e saremo sempre più presenti...»). Rassicurati anche i dirigenti italiani in scadenza, il ds Ausilio e il dg Gardini. La preoccupazione maggiore è il fair play finanziario che l'Inter fatica a rispettare. Potrebbero non bastare le cessioni di gennaio, l'Uefa non farà sconti. Resta l'obiettivo di rinforzare la difesa perché c'è da risalire la china. «Se la squadra trova fiducia la Champions è ancora possibile - ha proseguito Tronchetti -, perché la fiducia in una squadra di calcio è la cosa fondamentale. Certo, però, ci vuole continuità. E tra il primo e secondo tempo della partita contro la Fiorentina c'è ancora una bella differenza». Dunque: Pioli è in ogni caso promosso e soprattutto lo è Icardi. Ma il numero uno di Pirelli lancia anche un messaggio in vista del mercato: «Tutto l'attacco sta giocando bene, e non solo Mauro. E anche a centrocampo abbiamo grandi giocatori. È la difesa che va messa a posto».

Poi ci sarebbe Gabigol, arrivato e presentato da Pirelli come la nuova stella, ma che per ora è ancora un oggetto misterioso: «C'è un dato obbiettivo: è un giocatore giovane arrivato nel momento peggiore dell'Inter degli ultimi 10 anni. Insomma: anche lui ha bisogno di fiducia. Se poi questo vuol dire ridarlo in prestito al Santos perché torni a credere in se stesso, va bene. Per l'Inter Gabigol è un investimento importante».

Tronchetti resta alla fine ottimista, l'Inter ha margini di miglioramento: «Il fatto che la proprietà abbia deciso di essere vicino alla squadra è il passo giusto perché l'Inter torni come i tifosi la vogliono. Juve modello? Il nostro modello è l'Inter. I bianconeri sono stati bravi a riorganizzarsi come società e lo stadio di proprietà ha dato loro una grande mano.

A Milano per fare uno stadio più moderno bisogna essere in due e noi ci siamo: ma non sappiamo ancora chi c'è dall'altra parte». Poi magari, se arrivasse un nuovo San Siro, magari Messi ci potrebbe pensare: perché nella vita a volte i sogni

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