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Tutto nella ripresa Kalinic riaccende i viola: Lazio ko e chiude in dieci

Mario Tenerani

Firenze Una partita pazza, un po' come quella con l'Inter, per un campionato matto dei viola. Primo tempo da sbadiglio, ripresa con 5 gol, pali e emozioni. La squadra di Sousa ha battuto al Franchi Juventus, Roma, Lazio (3 delle prime 5) e pareggiato con Napoli e Atalanta. Mentre contro le ultime 5 in classifica la Fiorentina, su 27 punti ne ha conquistati solo 14. Un dato che spiega la stagione a targhe alterne dei viola. Che intanto, però, a 2 turni dal termine sono ancora in corsa per il sesto posto.

La Lazio si è fermata dopo un periodo molto bello: non perdeva dal 9 aprile col Napoli. Si è presentata a Firenze con 7 giocatori nuovi rispetto alla goleada sulla Samp. La finale di Coppa Italia con la Juve di mercoledì ha spinto Inzaghi al turnover massiccio. Sousa, invece, ne ha cambiati 3 di cui uno clamoroso: Kalinic in panchina. Il tecnico portoghese - ormai a distanza siderale dal mondo viola - ha inscenato una sorta di sciopero senza mai alzarsi dalla panchina per tutta la gara. In curva Fiesole sono partiti altri cori contro i Della Valle, ma il resto dello stadio ha fischiato i contestatori.

Nel primo tempo solo una gran parata del portiere viola su Luis Alberto, che poi ha colpito la parte alta della traversa su punizione, oltre a un paio di tentativi di Bernardeschi e Babacar. Ripresa da flipper: Keita è volato nella prateria del contropiede lanciato da Luis Alberto per il vantaggio laziale. Sousa ha fatto 3 cambi insieme a metà ripresa, ridisegnando la formazione in modo logico. Tra questi Kalinic che ha cambiato la gara. La Lazio nel frattempo ha preso un palo con Patric e quindi è giunto il pareggio di Babacar (decimo gol) su cross di Vecino. Raddoppio di Kalinic, per lui 15° centro nel torneo. Poco dopo, di nuovo il croato protagonista: tiro sul palo e sulla ribattuta clamoroso autogol di Lombardi.

La Lazio è rimasta in 10 per un infortunio a Parolo, Murgia di testa ha segnato fissando il risultato sul 3-2.

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