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È un'Azzurra batticuore Pazzo Poz: "Giù le mani dai miei ragazzi..."

Ct senza freni dopo la decisiva vittoria contro i padroni di casa. E dopodomani c'è la Serbia

È un'Azzurra batticuore Pazzo Poz: "Giù le mani dai miei ragazzi..."

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Come le gazzelle di Grant gli azzurri del basket fanno a meno dell'acqua, gli elogi a prescindere, e si guadagnano davanti a 12mila persone il passaggio alla seconda fase battendo i Gilas, le aquile delle Filippine 93-80, successo decisivo anche per accedere al torneo preolimpico. Scacciando la paura, scongiurando il tuffo dal 37° piano a cui dice di aver pensato Pozzecco che soltanto dopo il brivido caldo torna quello di sempre: «Datemi addosso, ma non dite che sono diseducativo, dite che perdo le partite, che sono pazzo, ma non toccate i miei giocatori (beh, forse sono di tutto il basket italiano e, magari, qualche critica si dovrebbe poterla fare se tirano o giocano male), il mio staff, il mio presidente che sento come un padre. Dicono che l'allenatore è un uomo solo, io non lo sono. Al 37° piano dell'albergo avevo sempre qualcuno vicino dopo la brutta giornata contro la Dominicana».

La vittoria cambia in meglio un po' di cose e venerdì contro, probabilmente, la Serbia ci andrebbe bene la versione di Azzurra che ha lasciato senza saliva e sorriso questa grande avversaria nel preolimpico con Sacchetti alla guida, all'ultimo europeo e nella preparazione al torneo dell'Acropolis. Ci servirà un'Azzurra gioiosa che ieri ha ritrovato il tiro da tre, 41%, anche se i suoi bomber continuano ad avere poca mira: Fontecchio 3 su 11, che non fa male perché l'uomo di Utah ha fatto 18 punti pesanti e preso 6 rimbalzi, Datome 1 su 5 e Polonara 0 su 4.

Giornata speciale, invece, per Alberto Tonut guastatore senza paura in attacco, 13 punti, ma guardiano dorato su Jordan Clarkson, nonna filippina, nato in Florida, anche lui agli Utah Jazz che nei prossimi tre anni gli daranno 55 milioni di dollari, che ha segnato 23 punti, preso 7 rimbalzi, ma nel tiro da 3 aveva sempre la piovra triestina addosso (1 su 7) e quando il giocatore dell'Olimpia doveva riposare ecco il mastino Pajola in una giornata da ricordare anche in attacco, 11 punti in 19', con 3 su 4 dalla linea magica, 4 assist, compagno di trappole pregiate per il solito Melli che oltre a 10 punti 6 rimbalzi, aiuti per tutti, ha servito 7 assist oltre a 2 recuperi nella mischia anche quando era sfinito. Un altro che ha retto bene il timone per 37 minuti è stato Spissu e i suoi 13 punti, 3 rimbalzi, il 3 su 4 da 3, i 9 assist ci hanno fatto dimenticare le 5 palle perse.

Lo stesso peccatuccio nel finale del Ricci colosso anche da centro, 14 punti con 4 su 6 da dove fa più male. Rotazioni corte affidandosi ai veterani per una partita dove non si poteva rischiare, fatica vera che ci ha dato anche 18 punti di vantaggio e il brivido nel finale quando le Filippine hanno rimontato fino al meno 7 sulla 10ª palla persa dall'Italia. Finale glorioso, baci, abbracci e libertà anche di esagerare un po', perché se è vero che al mondiale non ci sono partite facili bisognerà pur ammettere che le Filippine non sono il massimo.

Oggi sapremo chi fra Portorico e Sud Sudan accompagnerà la Serbia nella seconda fase e attraverserà la strada di un'Italia con difetti, ma anche con un bel spirito di squadra famiglia.

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