Se l'Iran dovesse steccare ancora, nessuno potrà addossare responsabilità su Reza Ghoochannejhad, se non altro perché è maestro di violino. Facile giocare con le parole e affermare che il 26enne ariete in forza ai londinesi del Charlton vorrebbe suonarle agli avversari. Eppure il violino è stata la croce e delizia di questo ragazzo originario di Mashhad (al confine con l'Afghanistan). «Senza violino non sarei mai diventato un calciatore». Anche perché Reza con il violino ha steccato davvero. Aveva sei anni quando i genitori, su consiglio di un maestro di musica, decisero di portare il piccolo prodigio in Olanda, al conservatorio di Heerenveen. Qui iniziò a dimostrare di avere davvero del talento, non ritenuto però sufficiente per esibizioni dal vivo. «In quel periodo iniziai a giocare a pallone - ricorda - prima con gli amici e da lì a poco nelle giovanili dell'Herenveen». Dall'Olanda al Belgio e a gennaio la firma con il Charlton.
La sua famiglia sperava che diventasse il novello Bijan Mortazavi, il più grande violinista iraniano di tutti i tempi oggi esule a Los Angeles, e invece dovranno «accontentarsi» di vedere il figlio raccogliere sprazzi di gloria in maglietta e calzettoni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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