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Van Aert, volata vincente nella Sanremo più lunga. Beffato Alaphilippe

Nuovo trionfo dopo quello alle Strade Bianche. Solo un anno fa la sua carriera era a rischio

Van Aert, volata vincente nella Sanremo più lunga. Beffato Alaphilippe

Come un anno fa, chi porta a casa la Strade Bianche ha la strada spianata verso Sanremo. Percorso vecchio, nuovo o quasi nuovo, contano le gambe e una resistenza non comune. E Wout Van Aert, in questo periodo, è semplicemente superlativo.

E pensare che solo un anno fa, in occasione della crono di Pau, il belga ha rischiato di perdere la gamba, finendo contro una transenna che gli ha lacerato il muscolo e l'ha costretto a più di un intervento chirurgico. Per molto tempo si è parlato di carriera a rischio, poi il lento recupero, anche agevolato da un lungo periodo di lockdown attivo, visto che in Belgio i corridori potevano in ogni caso uscire ad allenarsi. Sabato scorso sulle terre di Siena la bellissima vittoria a la Strade Bianche; ieri il bis sul traguardo della Sanremo, al termine di una volata a due con il vincitore di un anno fa (sia della Strade Bianche che della Sanremo) Julian Alaphilippe.

«Sul Poggio sono arrivato al limite, Alaphilippe è partito molto presto e ha fatto un grande numero - ha spiegato il belga -. Per fortuna in discesa sono riuscito a recuperare prendendo anche tanti rischi. La gara è stata difficile, per fortuna c'era meno caldo rispetto alle Strade Bianche: è stato importante bere molto e gestire alla perfezione le energie. I miei compagni hanno fatto un grandissimo lavoro, mi hanno sempre permesso di essere al punto giusto nel momento giusto. Non posso credere a quel che ho fatto, adesso posso anche ritirarmi».

Alle spalle di Van Aert e Alaphilippe, l'australiano Michael Matthews, quarto l'eterno piazzato Peter Sagan e quinto Giacomo Nizzolo, il migliore degli italiani. Da segnalare l'ottima corsa della Trek Segafredo che è stata la squadra che più di tutte ha tentato di inventare qualcosa: prima con Mosca e Ciccone sulla Cipressa, poi con Brambilla e Nibali sul Poggio. «Forse ho attaccato con troppo anticipo - ha spiegato il siciliano -, e mi sono mancate le gambe per seguire Alaphilippe. Mi è mancata quella componente di esplosività che lui e Van Aert hanno».

Per oltre 250 km la corsa è stata animata da una fuga nata già al km 2 e portata avanti da Mattia Bais (Androni Giocattoli Sidermec), Manuele Boaro (Team Astana), Alessandro Tonelli e Fabio Mazzucco (Bardiani CSF Faizanè), Damiano Cima (Gazprom Rusvelo), Hector Carrettero (Movistar) e Marco Frapporti (Vini Zabù KTM). Sfortunata la Sanremo di Matteo Trentin - il vice campione del mondo - coinvolto in una banale caduta a 85 km dalla conclusione e costretto al ritiro, tenendosi una spalla. Altri due grandi favoriti della vigilia come Ewan e Gaviria, invece, si sono arresi sulla Cipressa, mentre Bennett, Bouhanni e Viviani hanno lasciato sul Poggio i loro sogni di gloria.

Per quanto riguarda il nuovo percorso della Classicissima, senza il Turchino, i Capi e il colle di Nava: promozione piena, anche se come al solito lo spartito è restato uguale. Sulla Cipressa inizia la corsa e sul Poggio esplode.

Ma l'impressione che si è avuto è che questa sia non solo più lunga, ma anche più dura e molto meno adatta ai velocisti puri.

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