Firenze - La declinazione dei sostantivi, circa una mancata qualificazione al Mondiale, è variegata. Ma la sostanza non cambia: per il calcio italiano sarebbe una sconfitta totale. Il presidente federale Tavecchio aveva scelto apocalisse, mentre il numero uno del Coni, Malagò, ieri ha strambato su tragedia. Ventura a Coverciano ha optato per la catastrofe. Momenti travagliati quelli azzurri: la lenta e inesorabile marcia verso il play-off di metà novembre è cominciata. Il passaggio intermedio, adesso, è blindare questa sfida: l'Italia per avere l'anima più serena deve battere la Macedonia venerdì a Torino - nello stadio dei granata - e fare lo stesso lunedì a Scutari in Albania. E questi successi servirebbero pure per migliorare l'attuale 17esimo posto nel Ranking: punteggio utile a garantirsi con certezza il titolo di testa di serie al sorteggio play-off.
Ventura ha parlato di questo e di altro sottolineando un fatto: «Esclusa la prima partita persa con la Francia a quarantotto ore dal mio arrivo, quando non conoscevo neppure i nomi di alcuni giocatori, a oggi abbiamo realizzato otto vittorie, due pareggi e una sconfitta. Metterei la firma su un nuovo filotto così».
Il Ct ha un avversario in più, l'infermeria: in un colpo solo ha perso Verratti, Pellegrini e De Rossi. «Daniele se ne va a casa con gli altri due. Verratti aveva un edema vistoso come documentato dalla risonanza inviata al professor Castellacci. A questo punto non c'era neppure bisogno venisse qui...». Quindi Belotti che si è fatto visitare a Roma e non a Coverciano: «È stato un atto di cortesia nei riguardi del Torino. Ci hanno detto: Il ginocchio si sta gonfiando, dateci la possibilità di fare una risonanza. Non eravamo a conoscenza che il calciatore andasse a Roma. Il medico sociale granata Tavano ha fatto un consulto: se l'infortunio si rivelerà non grave, verrà». Ma il comunicato del club granata in serata è una doccia gelata: Belotti ha riportato una lesione di primo/secondo grado del legamento collaterale e capsulare mediale del ginocchio destro. Tempi di recupero stimati in circa un mese e per la Nazionale significa che sarebbe in dubbio per gli eventuali playoff. Di sicuro per ora dopo la convocazione di Inglese a Coverciano non si vedranno altre punte: «Non ne chiamo - ha spiegato Ventura -. Quale attaccante potrei convocare? Cutrone serve all'Under e poi il rischio è che venga bruciato. Ma anche in mediana, se mancasse un centrocampista di quelli convocati (Barella, Gagliardini e Cristante, ndr), non ne avrei. Riguardo a Balotelli ne abbiamo parlato in passato: quando c'era il discorso di rinnovamento l'abbiamo imboccato. La verifica non è se Balotelli fa gol, i problemi sono altri, il resto di Balotelli: ora la priorità è la qualificazione. Poi avremo 4-5 mesi. Adesso non posso giocarmi il Mondiale così, ho bisogno delle certezze». Gli viene chiesto di Zaza: «È fuori da un bel po', non ha fatto gli stage. In attesa di Belotti abbiamo pensato di utilizzare l'usato sicuro. In tre giorni, dovendo preparare due partite, non c'era tempo. Per Zaza, comunque, non è una chiusura definitiva. C'è tanto da lavorare. A centrocampo mi mancano tre giocatori importanti, ma non cerco alibi. Mi auguro che quelli che ho chiamato vogliano diventare di peso. Gagliardini qualcosa conosce, Barella e Cristante non hanno mai lavorato con noi». Cercasi volti nuovi: «Monitoriamo Giovinco, Criscito, Sansone e Chiesa. Verdi, poi, ha ritrovato qualità e condizione».
C'è anche il tema tattico: «Non è il modulo, però, ma come si interpreta.
Bisogna aumentare le conoscenze. Se affronti squadre più forti per colmare il gap tecnico occorre una organizzazione feroce».Infine la Var: «Sono favorevole - ha spiegato il Ct - ha già risolto una miriade di problemi».
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