Leggi il settimanale

Milan, il tabù piccole

Il Verona, squadra scorbutica, arriva a San Siro: va invertito il trend negativo. Leao a casa, Allegri dà fiducia a Nkunku finora mai in gol

Milan, il tabù piccole
00:00 00:00

L'emergenza in attacco resta e si conferma parzialmente in difesa, così il Milan si ritrova per un secondo appuntamento a San Siro (col pienone garantito, 73 mila biglietti venduti) all'ora di pranzo con il Verona dopo il 2 a 2 indigesto col Sassuolo. "Leao ha questo fastidio che gli impedisce di scattare, meglio che rimanga a casa" informa Allegri e non è una notizia rassicurante perché a questo punto se l'infiammazione non dovesse passare si rischia di non averlo nemmeno a Cagliari venerdì prossimo. Fuori anche Gabbia e Gimenez mentre l'ultimo arrivato, Fullkrug, dopo un paio di allenamenti viene descritto "volenteroso e sorridente, indietro di condizione" ed è già tanto per l'attuale condizione della rosa milanista falcidiata, con Fofana recuperato e un paio di pedine (Loftus-Cheek e Ricci) ritenuti intoccabili dal tecnico e per questo fuori mercato. Si riparte dal Verona allora, "squadra scorbutica" definizione di Allegri, e cioè con uno di quei rivali capaci di far soffrire il Milan come hanno già fatto Cremonese, Pisa, Sassuolo, le tre neo-promosse più il Parma. "È una questione di attenzione, dobbiamo tornare a difendere meglio, abbiamo preso troppi gol facilmente" la spiegazione di Allegri costretto nell'occasione a fidarsi ciecamente, oltre che di Pulisic, anche di Nkunku che è ancora a quota zero in fatto di gol con un assist (quello per Bartesaghi col Sassuolo).

Anche qui Max prova a coccolarlo e farlo sentire "accettato" per evitare che qualche indiscrezione giornalistica gli peggiori l'umore. "È dotato di una tecnica importante, l'ambiente lo vuole" aggiunge Allegri. Che il Verona sia uno snodo determinante lo si capisce anche dai calcoli preparati a Milanello che partono dall'analisi di Fabio Capello ("con Juve e Roma che spingono il quarto posto per il Milan non è così scontato"). Qui Allegri si fa serio ed è come se lanciasse un allarme. "Io non conosco i piani di mercato di Juve e Roma ma so che nei prossimi due mesi noi abbiamo 9 partite di cui 3 in casa e 6 in trasferta, due volte giocheremo tra giovedì e domenica. Sono d'accordo con Fabio: arrivare in Champions non sarà semplice".

Ecco perché è fondamentale che dal mercato arrivi qualche aiutino anche per mettere un freno alla deriva più recente, troppi due gol a partita incassati tra Parma, Torino e Sassuolo. Non sono una media da squadra di Allegri che nel frattempo non ha alcuna intenzione di cambiare disegno tattico (3-5-2 confermato).

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica