La Viola ferma al palo Poi il Milan si sveglia e Bacca sfiora il colpo

Ilicic sbaglia il suo primo rigore in serie A Rossoneri meglio nella ripresa e vicini alle big

La Viola ferma al palo Poi il Milan si sveglia e Bacca sfiora il colpo

E sono tre. Tre partite che il Milan non prende gol, una sorta di record per certe abitudini. In classifica sale a 10 punti col primo pareggio della stagione, a una sola lunghezza dall'Inter salita al terzo posto. Sono tre anche le sfide domestiche della Fiorentina senza subire gol: anche questo è una bella striscia, forse meno sorprendente di quella rossonera. Certo la viola è quella che alla fine può esibire il maggior numero di rimpianti, anzi un rimorso vero e proprio, per il rigore di Ilicic finito sul palo di Donnarumma (il primo sbagliato su nove tirati dallo sloveno in serie A). Ma anche il Milan, specie nella ripresa, non è che se ne sta dentro il fortino ma con una serie di contro attacchi moderni e veloci, è capace di mettere ansia a tutta la difesa viola. Così finisce con quel doppio zero che può essere garanzia per tutte e due e consentire al Milan di continuare a veleggiare verso posizioni inaspettate. In difficoltà palese nella prima parte, la squadra di Montella tira fuori il meglio del proprio repertorio nella seconda frazione quando Bacca, Suso e ancora il colombiano mettono i brividi a Tatarusanu e ai suoi che non sono proprio dei fulmini di guerra nel difendersi dai veloci contropiedi. Anche sul piano fisico, ad esempio, il Milan chiude meglio rispetto alla Fiorentina che vede Ilicic, Borja Valero e Bernardeschi appassirsi col trascorrere dei minuti. Poi naturalmente con Donnarumma in porta è una garanzia. Rossoneri convincenti anche per il premier Renzi che è sceso negli spogliatoi a fare i complimenti alla squadra, a Montella e a Galliani.

Ci vuole coraggio, il coraggio sfrontato di Sousa, per affrontare il tridente d'attacco rossonero con i tre difensori disposti a rischiare l'uno contro uno pur di ottenere sopravvento e superiorità numerica a centrocampo dove cominciano le sofferenze del Milan. Montella, al contrario, è uno che ricorre anche a qualche mezzuccio antico (marcatura a uomo di Kucka su Borja Valero) pur di garantirsi una serata meno complicata ma sono i buchi lasciati a sinistra da De Sciglio e qualche ingenuità dell'altro sodale, Calabria, a fargli vedere i sorci verdi. La Fiorentina ha in Ilicic e nel suo mancino velenoso il pericolo numero uno che in apertura sfiora il bersaglio per poi scheggiare il palo sul rigore fischiato da Orsato a metà frazione (trattenuta di Calabria su Borja Valero). Le risposte del Milan, a trazione sinistra, sono velleitarie dalla parte di Niang mentre sono più concrete in zona centrale col tentativo di tacco di Bacca su incursione combinata tra Suso e Calabria. Troppo poco per sentirsi al sicuro. Cosi come poco rassicurato deve sentirsi anche Marco Fassone, prossimo ad per conto dei futuri azionisti, se decide di farsi un giretto a Pechino a metà ottobre al fine di conoscere personalmente gli altri investitori del fondo invitati a Milano (per accompagnarli ad Arcore da Silvio Berlusconi), magari dopo aver ottenuto una risposta positiva da Paolo Maldini.

Meno disposto a restare in trincea il Milan della seconda frazione che comincia a mettere sotto pressione la difesa viola con un paio di contropiedi taglienti come lamette: sia su quello realizzato da Bacca e Bonaventura che su quello chiuso dal tiro di Suso, Badelj fa le veci del suo portiere con altrettante deviazioni decisive. Naturalmente i viola non stanno a guardare, mollando gli ormeggi con le scelte audaci di Sousa (dentro Vecino, Tello e Babacar) e lasciando a Borja Valero, per esempio, il compito di collaudare il talento prodigioso di Donnarumma, in volo plastico e spettacolare.

Montella invece non ha remore nel rinforzare gli ormeggi (Locatelli e Antonelli innesti dalla panchina) e nel provare a chiudere tutti i valichi che portano nella propria metà-campo. Chiusura con la protesta del Milan e della sua panchina per il fallo, sul limite dell'area, di Tomovic su Luiz Adriano ignorato da Orsato che forse, all'ultimo minuto di recupero, non vuole rogne.

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