Anche i ricchi piangono. A volte. Nell'estate del post covid, succede pure nel calcio di vertice. Così, ieri il quotidiano spagnolo Marca ha riportato i contenuti del discorso di fine stagione che Sanchez, direttore generale del Real, avrebbe tenuto alla squadra al centro sportivo di Valdebebas. In pratica, spiegando ai giocatori che quest'anno non ci saranno acquisti, ma solo rientri di alcuni giocatori mandati in prestito quali Odegaard e forse Ceballos: un mese fa era stato il presidente Florentino Perez ad annunciare tempi magri, ma all'epoca si poteva pensare a una sorta di pretattica in vista del solito mercato scoppiettante. Adesso invece, complice anche l'eliminazione dalla Champions fin dagli ottavi, pare che davvero le merengues debbano rassegnarsi a un'estate tranquilla. O magari solo fantasiosa, pensando a qualche scambio come quello che un paio di giorni fa era stato sussurrato e che avrebbe coinvolto lo juventino Dybala (social furiosi per l'eventuale cessione dell'argentino) e uno tra Isco e Kroos: poco cash da tirare fuori dalle casse, volti nuovi comunque da regalare agli allenatori e ai tifosi. Rimanendo alla Signora, certamente la più ricca tra le società italiane, è evidente a tutti che stia cercando di risparmiare: via gli anziani' con contratti pesanti - ieri il saluto di Matuidi -, dentro gente più giovane (De Paul, per esempio), con meno pretese economiche e magari più fame. Lo stesso ingaggio di Pirlo (un milione e 800.000 a stagione) è in linea con questo approccio minimalista, il che certo non significherà rinunciare ai massimi traguardi: semplicemente si farà più attenzione alle uscite, pure perché l'addio alla Champions peggiorerà sensibilmente un bilancio che a breve potrebbe vedere ufficializzato un rosso vicino ai 70 milioni.
Tempi (quasi) grami, insomma. Lo stesso Barcellona avrebbe rimandato l'assalto a Lautaro Martinez alla prossima estate, quando magari certe operazioni saranno più semplici da programmare. Sapendo se Messi sarà ancora un proprio giocatore oppure no: la Pulce continua a meditare, l'eventuale trasloco italiano sulla sponda interista (a proposito, patron Zhang seguirà di persona la semifinale europea che Sanchez dovrebbe saltare per una distrazione muscolare al bicipite destro, mentre a Brozovic è stata ridata la patente) un giorno viene categoricamente escluso e un giorno mica tanto, non foss'altro perché il regime fiscale per una volta aiuterebbe gli italiani. Del resto è stato quello il motivo per cui Ronaldo ha scelto Torino, non certo per i gianduiotti o per la villa in collina. Quanto a Ibrahimovic e al Milan, anche loro sfogliano la margherita: il rinnovo del matrimonio bis (gli ultimi sei mesi sono comunque costati 3,5 milioni) avverrà quasi certamente, ma intanto i giorni passano e certe inquietudini restano.
Come quelle della Juve, di cui in generale si è già detto ma a proposito della quale vanno anche messe in conto le paturnie sempre possibili di Ronaldo: esageratamente costoso (83,1 milioni nel bilancio datato 30 giugno 2019), ma anche grimaldello per arrivare a nuovi sponsor e per esplorare nuovi mercati.
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