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Vlahovic-Belotti, le due facce del derby

Il serbo è in gran forma, ultima sfida della Mole per il granata in partenza

Vlahovic-Belotti, le due facce del derby

Torino. Vlahovic sì, Belotti forse. Juve-Toro, stasera: derby della Mole, a casa dei bianconeri che avranno già nella testa l'andata degli ottavi di Champions (martedì, sul campo del Villareal) ma che certo non possono abbassare la guardia in campionato. Recuperato in extremis il pareggio a Bergamo nell'ultimo turno e più che mai in corsa per la quarta piazza, la squadra di Allegri ha ovviamente una tradizione favorevole negli ultimi anni: sono infatti lontani i tempi in cui i granata, per quanto anche parecchio dietro in classifica, riuscivano a ribaltare il pronostico nella stracittadina.

Basti un dato: in casa propria, la Signora non viene battuta in campionato dai cugini dal 9 aprile 1995 (1-2, doppietta di Rizzitelli). «Giochiamo contro un Torino che ha un'anima Toro ha detto ieri Allegri -. Juric è stato bravissimo a ricreare il vero Dna della squadra». Per lo meno quest'anno, pur reduce da due sconfitte di fila che hanno quasi messo fine alle speranze di poter lottare per un posto in Europa, i granata hanno ritrovato un po' di quello spirito tremendista che sembrava irrimediabilmente perso. Poi, certo, i troppi punti gettati nel finale e qualche papera di troppo dell'apprendista portiere Milinkovic-Savic hanno determinato l'attuale decimo posto, posizione che comunque permette alla squadra del croato di non lottare per la salvezza come era invece accaduto spesso in tempi recenti. «Al Toro si vive in modo strano ha spiegato ieri Juric -. C'è tanta attenzione ovunque e percepisci la grandezza della storia, ma allo stadio c'è poca gente. Questa fretta che il Toro diventi di nuovo grande è giusta, ma puoi anche andare un po' su e un po' giù. Ho invece la sensazione che tutto potrebbe esplodere, sia in senso positivo che negativo: viviamo una grande anomalia».

Diversa, inevitabilmente, la realtà della Juve. Abituata a vivere alla grande evitando isterismi e disfattismi. Con una squadra aggiustata strada facendo e la consapevolezza di doversi per quest'anno accontentare di un posto tra le prime quattro: «Lo scudetto è ormai quasi impossibile ha ribadito ieri Allegri ma adesso ci sono entusiasmo e voglia di vincere. La Champions? Parlarne oggi non serve a nulla: tutti devono però avere l'ambizione di poterla vincere anche se le inglesi, il Bayern, il Psg e il Real partono davanti». Ci si penserà da domani, ovviamente. Prima, il Toro «che gioca un calcio fisico come il Verona e l'Atalanta, appena affrontati: speriamo di avere imparato la lezione». Senza Bonucci e Chiellini, sarà Rugani a fare coppia con De Ligt: davanti, ballottaggio Morata-Kean. In casa Toro, Belotti (in scadenza di contratto) sprinta verso il posto da titolare: sarà quasi certamente il suo ultimo derby e farà di tutto per lasciare il segno.

Intanto la Corte sportiva d'Appello Figc ha respinto il ricorso dell'Atalanta: andrà giocata la gara con il Torino il cui gruppo squadra era stato fermato dalla Asl per un focolaio Covid.

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