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Voto elettronico Ma si rischiano anche tre scrutini

Voto elettronico Ma si rischiano anche tre scrutini

Una lunga giornata e tanto lavoro, tra accrediti e votazioni, attendono i 278 delegati che dovranno eleggere il nuovo presidente federale. L'Hotel Hilton di Fiumicino, quasi una sede calcistica ufficiale viste le tante assemblee e i raduni arbitrali che vi si svolgono, da ieri è stato preso d'assalto, anche perchè nel pomeriggio era già possibile accreditarsi. Registrazione dei presenti che proseguirà questa mattina, con la consegna ai delegati di un badge personale che servirà per le operazioni di voto con uno speciale sistema elettronico voluto dalla federcalcio. Alle 11,30 in prima convocazione, se c'è il quorum, e alle 12 in seconda, via ai lavori con il peso dei 278 delegati così suddiviso: Serie A 12%, Serie B 5%, Lega Pro 17%, Lega dilettanti 34%, calciatori 20%, allenatori 10%, arbitri 2%.

I candidati Tavecchio e Albertini presenteranno il loro programma e seguiranno poi gli interventi contingentati dei delegati e non superiori ai cinque minuti l'uno di durata. Alla fine degli interventi nuovo accredito nell'area di voto: a ogni Lega e componente corrisponde un colore che è riportato sul badge necessario per votare e per frequentare le zone destinate al voto. Un altro problema, inusuale rispetto al passato che prevedeva le storiche schede, si verificherà all'interno del seggio quando i delegati dovranno prendere una fiches e passarla sul badge. Dentro ci sarà un touch screan sul quale compariranno gli elementi per votare utilizzando il badge. Alla fine del voto verrà stampato un apposito certificato di conferma.

Quando tutti coloro che si sono accreditati avranno votato, si procederà all'elaborazione dei dati e alla proclamazione del presidente eletto. Se non fosse raggiunto il quorum richiesto, si tornerà a votare.

Proprio il quorum è la spada di Damocle sui due candidati: il presidente federale è eletto al primo scrutinio se uno tra Tavecchio e Albertini ottiene i tre quarti dei voti validamente espressi; al secondo scrutinio con i due terzi dei voti; al terzo con il 50% più 1.

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