Zika terrorizza la Cagnotto. "Voglio un figlio e ho paura"

La tuffatrice attesa in Brasile. Dal 19 al 24 si giocherà l'accesso alle Olimpiadi ma qualcosa, la spaventa più delle gara: il virus Zika

Per la Cagnotto chiusura di Europei con un argento
Per la Cagnotto chiusura di Europei con un argento

Ancora dieci giorni e poi sarà Brasile per Tania Cagnotto, tuffatrice italiana attesa alle qualificazioni per le Olimpiadi.

Dalla parole della sportiva, intervistata da Repubblica, non c'è il desiderio di partire, anzi si avverte paura. Un terrore giustificato visto la situazione sanitaria in Brasile, dove impazza la psicosi per il virus Zika. "Caspita, che colpo di fortuna" esordisce l'olimpionica. Poi spiega: ""Questa maledetta zanzara che infesta le mie notti e i miei sogni".

La preoccupazione è palese, soprattuto per gli effetti che la puntuara "velenosa" può causare. "Quale donna di buon senso non lo sarebbe?". Il futuro è il punto fondamentale, e il desiderio di non poter diventare mamma la spaventa.

"Voglio un figlio, e ora ho paura " puntalizza la Cagnotto. Infatti, come lei stessa ammette, Zika "potrebbe sconvolgere la mia vita, e quella del futuro bebè, visto che gli effetti più gravi del virus finora si sono avuti proprio sui nascitur".

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