Alle navi piace Milano città d'acqua. Mentre alla porta di Expo davanti al Castello il Comune piazza cinque - sei api anche carine ma messe lì a casaccio a vendere cibarie come in un paesino di provincia, «per valorizzare la porta» dice il gestore di un'ape, per fortuna a Milano esiste l'audacia delle grandi imprese capaci di dare a questa metropoli creativa la dignità e la fantasia d'essere un palcoscenico della modernità quando, seppur sotto vesti commerciali, si fa arte vivente nell'indaffarato contemporaneo.
Spunta in piazza Affari la prua di uno scafo degno di un Titanic risorto, opera della Fincantieri per celebrare il suo sbarco in Borsa. Nella piazza, grandi palle bianche che fanno un'illuminazione degna di un acquario. Grigio chiaro quasi come una portarei, bandiera tricolore, bombata e aerodinamica la prua sembra portarsi via palazzo Mezzanotte, ricordando che non sarebbe la prima volta che in una città degna di un impero un intero edificio potrebbe essere «rubato» da una nave, visto che l'imperatore Caligola ebbe il vezzo di costruirsi un palazzo sopra uno scafo romano.
Se gli abitanti dei Navigli hanno protestato per la statua del Cristo Redentore, spuntato dalle acque per i Mondiali, i turisti che passano da piazza della Borsa si sono già dati ai selfie per dimostrare che le iniziative, capaci di unire alla bellezza dell'immaginazione la semplicità di confezionare le cose con stile, fanno centro. Uno stile in sintonia con una città in cui i Navigli un tempo scorrevano fino in Brera, come ha dimostrato il sottomarino spuntato all'improvviso la mattina del 1 ottobre 2013 in piazza Mercanti. L'idea pubblicitaria dell'Europe Assistance Italia, compagnia assicurativa del gruppo delle Generali, ha fatto il giro del mondo, perché il fattore sorpresa, la perfezione dell'alestimento, lo studio artistico si sono visti. La bellezza sta a galla perché le sue proporzioni sono perfette.
Magnificente è la nave che prende il volo da palazzo Mezzanotte, costata 600 mila euro per restare un giorno; viene smontata oggi stesso. L'immagine esaustiva per sancire l'Ipo (offerte pubbliche iniziali) di oggi, che da tempo attendeva questo varo in piazza Affari, tanto che già nel 2007 sotto il governo Prodi pareva cosa fatta. Guidata dall'amministartore delegato Giuseppe Bono, Fincantieri ha 21 stabilimenti in tutto il mondo, 20 mila dipendenti e 3,8 miliardi di ricavi. E' diventata leader mondiale nella costruzione di navi da crociera. Oggi entra in Borsa con una quota di minoranza e un aumento di capitale fino a 600 milioni di euro.
La Borsa diventa così un porto, da cui la prua di Fincantieri esce con l'orgoglio di fendere le acque milanesi non solo a suon di euro, ma anche con un colpo di scena degno di un'esposizione a livello mondiale, quel colpo di scena che fino a ora Expo non è stata in grado di mostrare.
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