la stanza di Mario CerviLa vecchiaia spesso è un peso, ma è sempre un patrimonio

Un po' di percentuali sugli anziani. L'8 per cento dichiara gravi problemi alla vista. Il 4 per cento è afflitto da disturbi all'udito. Solo uno su sei si impegna in un'attività fisica. Il 22 per cento soffre di solitudine. Il 30 ha disturbi di memoria. Due su tre dedicano alla tivù dalle due alle tre ore al giorno. La salute e il benessere passano anche per la sicurezza domestica. Prevenire infortuni è più che mai fondamentale. Il pericolo del gas e dell'elettricità non va sottovalutato. Occhio ai sostegni precari: sgabelli, seggiolini pieghevoli. Le scottature sono all'ordine del giorno. Movimenti sbagliati e posizioni inadeguate minacciano la schiena e le articolazioni. Gli anziani sono un patrimonio di esperienza e di valori.
Bergamo

Caro Sicari, concordo, soprattutto per motivi personali. Posso così affermare, nel mio piccolo, d'essere un patrimonietto di alcune belle cose. Ma le righe che precedono il finale danno della vecchiaia - confessiamoci vecchi, quando lo siamo - un quadro realistico e perciò sconfortante se non inquietante. Molti anziani un po' rimbambiti se ne stanno ore e ore a guardare spettacoli televisivi insulsi che deprimono quando mirano solo a intrattenere e deprimono ancora di più quando hanno l'ambizione di trattare temi alti e nobili. Inchiodati alle loro poltrone questi anziani subiscono imperterriti il turpiloquio di Luciana Littizzetto, e nulla fa escludere che poi acquistino uno dei libri in cui la citata Littizzetto immortala il suo verbo. Oltre che da ciarlatani del piccolo schermo gli anziani sono minacciati, come lei ricorda, dalle insidie della sicurezza domestica, è un vero miracolo se si salvano dal gas, dall'elettricità, da sgabelli e da fornelli. Non voglio smentire i racconti edificanti d'anziani che hanno dato e danno un contributo prezioso alla società.

Ma non credo molto alla serenità soddisfatta della tarda età, il ciceroniano de senectute lasciamolo alla letteratura classica, ricordando comunque che nell'antichità si era vecchi a cinquant'anni, oggi ci sono cinquantenni che vivono da giovanotti e bamboccioni in famiglia.

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