la stanza di Mario CerviLe autorità alla Scala fanno comodo anche ai contestatori

Questa sera, per tradizione di Sant'Ambrogio, si apre la stagione della Scala di Milano. Sono stati invitati a presenziare il presidente Napolitano con l'on. Boldrini e il sen. Grassi. L'on. Letta sembra abbia opportunamente declinato. Data la situazione italiana – che ben conosciamo – dovremo aspettarci calde contestazioni ai tre ospiti. Non sarebbe stato intelligente, per quest'anno, non far partecipare i rappresentati delle istituzioni e lasciare al mondo musicale la libertà e la serenità di una serata speciale?
Arese (Milano)

Caro Vercesi, questa della partecipazione d'Alte Autorità a eventi d'ogni genere è una vecchia e irrisolta questione. Se le Importanti Personalità, invitate fervorosamente, sono presenti risuonano alti e forti i lamenti e i sarcasmi per l'ingombro arrecato al traffico, per la mobilitazione del servizio d'ordine costretto, nello specifico caso di Sant'Ambrogio, a subire i rigori del freddo, per la spesa. Ma se le Importanti Personalità sono assenti fioccano su di loro gli attacchi per l'insensibilità nazionale, per il disprezzo dei valori culturali se si tratta della Scala o dei valori patriottici o dei valori sportivi. Lei avrebbe voluto che nell'anno di grazia 2013 la «prima» scaligera si svolgesse senza le massime cariche dello Stato. Una sorta di lutto cittadino e musicale per le condizioni disperate in cui versa il Paese. Penso che la diserzione da lei auspicata sarebbe stata un errore per molte ragioni. Ricordo inaugurazioni scaligere solenni e festose nei primi anni del dopoguerra, quando in Milano erano visibili e tragiche le ferite inferte dai bombardamenti e i segni della miseria. Non siamo a quel punto, anche se fu un punto di ripartenza, e non di declino, dobbiamo rammentarlo.

E poi la mancanza dei vip sottrarrebbe ai professionisti della protesta la soddisfazione d'esibirsi, in una data canonica, nelle loro predilette sceneggiate. Per l'inaugurazione della stagione scaligera le Alte Autorità ci vogliono. Come segno d'importanza e, all'occorrenza, come bersaglio.

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