la stanza di Mario CerviL'Italia ripudia la guerra ma non è detto ripudi le portaerei

Caro dott. Cervi, ho letto con molta attenzione la sua stanza a seguito della lettera del sig. Xavier. Purtroppo non posso convenire con le argomentazioni del sig.Xavier. Non sono d'accordo neanche con il Suo commento che non tiene conto di quanto sono costate le due portaerei Garibaldi e Cavour, né cosa costa il mantenerle e neanche che l' Italia per l' art.11 della nostra Costituzione ripudia la guerra. Tra l' altro per la sua difesa dispone della più grande portaerei del mondo, l' Italia stessa. Ora non va ignorato che la Germania non dispone di una portaerei, ma ha un esercito ed un'aviazione da invidia. Né che la Russia che una volta disponeva di 6 portaerei le sta disarmando. Se la Russia che è una grande potenza può fare a meno delle portaerei, non capisco perché l'Italia deve continuare a dotarsene, quando in effetti finora una nostra portaerei è stata impegnata ad Haiti per soccorrere i terremotati, altra volta a svolgere attività di controllo nel Mediterraneo durante la recente rivolta dei libici contro il regime di Gheddafi ed altra volta (luglio 2012) per un' amichevole di basket con fini di beneficenza.
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Caro Pignatelli, il tema della presenza militare italiana ha purtroppo tragica attualità con la morte in Afghanistan, per un agguato talebano, del capitano Giuseppe La Rosa. Una sua osservazione, quella sul ripudio della guerra - ma non della guerra difensiva - attestato dall'articolo XI della Costituzione, può alimentare dubbi sulle molte nostre missioni all'estero. Ma questo discorso ci porterebbero lontano dai motivi della polemica. Io ho affermato la necessità di un ruolo militare italiano nell'alleanza occidentale senza pronunciarmi sulle scelte tecniche. Secondo lei le nostre portaerei sono inutili. È una tesi ben sostenibile. Mi limito a ricordare che dell'Italia come immensa portaerei si fece assertore il fascismo, e gli eventi della Seconda guerra mondiale dimostrarono che proprio tutte le ragioni non le aveva. Infatti gli aerosiluranti del devastante attacco inglese del novembre 1940 alla flotta italiana ancorata a Taranto erano decollati dalla portaerei Illustrious, nella totale inerzia italiana. Nel febbraio del 1941 la Forza H britannica, includente la portaerei Ark Royal, mosse da Gibilterra, si portò al largo di Genova e la bombardò indisturbata.

Mi sono permesse queste osservazioncine, che c'entrano fino a un certo punto con il tema della “stanza”, solo per dimostrare che le portaerei italiane possono benissimo essere adesso un lusso superfluo, ma forse non lo sarebbero state anni orsono. Resta il presente, anch'esso con amarezze gravi ma di gran lunga minori.

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