Leggo con disgusto che in una scuola del reggiano (triangolo rosso) è stata bloccata la rassegna su Rolando Rivi, il seminarista quattordicenne oggi Beato, barbaramente assassinato da due partigiani rossi, perché «infanga la resistenza». Mi chiedo se lei, che ha commentato un mio scritto sull'argomento, sia sempre convinto che il muro di omertà e falsità sulla resistenza comunista sia realmente caduto. Io sono certo di no anche alla luce di ciò che sta accadendo in questa povera Italia dove la sinistra comunista con l'ausilio delle toghe rosse ha abbattuto ogni principio democratico per aprirsi la strada alla conquista del potere. Conclude oggi ciò che non riuscì a realizzare con la Resistenza. Io ho paura.
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Caro Montini, condivido la sua indignazione per la settarietà ottusa di chi non ha voluto onorare, invocando la Resistenza, il ricordo del seminarista assassinato dai partigiani «rossi». Però non ho paura dell'affermarsi in Italia di una spietata tirannia comunista di modello staliniano. Non ne ho paura perché il passato non ritorna. La minaccia dell'Est veniva da Mosca, dalla superpotenza sovietica. Adesso a Mosca c'è Putin, il quale quanto a violazione dei diritti umani non scherza nemmeno lui, ma con ben altre motivazioni. Conosco, come li conosce lei, gli arbitri d'una giustizia troppo spesso politicizzata e le ipocrisie del conformismo di sinistra. Ma non abbiamo i barbari alle porte. Né Letta, né Renzi, né Cuperlo mi danno l'aria di voler resuscitare i gulag, e Beppe Grillo può essere mattatore sulla scena, non nella realtà. Le stragi che minaccia con il suo «tutti a casa» sono roba da truculenta fiction televisiva. Equitalia c'incalza più degli sgherri d'un potere feroce. Con ragione ci si infuria per certe sentenze che colpiscono come reato grave le umane leggerezze, e ignorano vere e ignominiose bassezze. Ma grazie al cielo la protesta di chi non ci sta può risuonare alta e forte, il che mai è avvenuto e mai avverrà sotto il tallone di ferro d'una dittatura.
I maggiori tormenti degli italiani sono l'economia e la crisi. Di quelle si parla ampiamente, e ci mancherebbe che non se ne parlasse (ormai ampiamente, per verità, si parla anche del lati oscuri quando non efferati della lotta partigiana).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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