Lo star bene del singolo è sempre abbinato all'economia territoriale

L'azienda è seguita passo dopo passo con soluzioni personalizzate e iter di consulenza

Michela Traina

«UBI Banca è stato il primo gruppo bancario a entrare nel comparto del welfare aziendale. Guidati da una visione di territorialità e di sussidiarietà, volta a rispondere alle esigenze dei dipendenti e anche delle aziende, abbiamo costruito una nostra identità distintiva». Rossella Leidi, vicedirettore generale e chief wealth and welfare officer di UBI Banca, spiega come il progetto di Welfare aziendale proposto si sia sviluppato raccogliendo, da subito, riscontri positivi. La società è in continua trasformazione ed è necessario che anche le aziende modifichino i loro comportamenti per adattarsi ai nuovi scenari, cercando anche di anticiparli.

UBI Banca, per monitorare questa evoluzione, ha istituito un Osservatorio, in collaborazione con ADAPT, sotto il coordinamento scientifico del prof. Michele Tiraboschi. «Attraverso un approccio scientifico, UBI Banca vuole conoscere quelli che sono i bisogni della società odierna», spiega Leidi. «Questo è stato il nostro punto di partenza per la creazione di ecosistemi di welfare circoscritti a singole zone territoriali. Vogliamo strutturare e personalizzare reti di servizi affinché possano diventare veri network di prossimità in cui le aziende e gli operatori del terzo settore del territorio possono diventare fornitori di servizi welfare. In questo modo, crediamo si possa creare un particolare valore sui singoli territori e una rete di benessere».

Quello proposto da UBI Banca si adatta, dunque, al tipo di popolazione aziendale e alle sue esigenze, ma anche a quelle delle imprese. «Con il nostro servizio, seguiamo passo per passo l'azienda, proponendo soluzioni personalizzate e offrendo un percorso di consulenza. Assistiamo anche i dipendenti, offrendo formazione tramite tutorial e incontri in azienda per far comprendere loro i vantaggi derivanti dal piano di welfare e superare eventuali riserve iniziali».

Il sistema innovativo, in realtà, è molto semplice da utilizzare. «Attraverso smartphone, pc, tablet è possibile entrare nella piattaforma per conoscere tutta l'offerta dell'azienda: dove sia possibile acquistare, o chiedere rimborsi anche di spese già sostenute, utilizzando il premio messo a disposizione dall'azienda e godere così di prestazioni assicurative specifiche, come di prestazioni sanitarie. È importante sottolineare che per questo premio messo a disposizione dall'azienda, il dipendente non sarà soggetto a fiscalità alcuna». Un servizio interessante che aumenta il potere di acquisto del dipendente attraverso un sostegno anche a istruzione, cultura e ambiente. «Con le nostre soluzioni - precisa Rossella Leidi - non sarà più un problema accedere a servizi previdenziali, prestazioni sanitarie, ma anche per il tempo libero, per la cultura e per l'ambiente, usufruendo a prezzi vantaggiosi, ad esempio, di pacchetti viaggio e di benessere e, soprattutto, a km 0. Noi ne garantiamo la massima spendibilità grazie alla disponibilità sul territorio. Inoltre, i dipendenti potranno godere anche di buoni spesa o buoni benzina. Al netto delle tasse».

Un welfare vero e proprio che abbina il benessere del singolo, all'economia del territorio. «Abbiamo creato sistemi virtuosi grazie alla collaborazione con partner aggregativi, ad esempio diverse associazioni Confindustriali territoriali. Siamo riusciti a generare ecosistemi compositi in grado di restituire valore alla comunità».

Insomma, la proposta di welfare aziendale UBI Banca, oltre a voler valorizzare al massimo le eccellenze del territorio in una logica di prossimità sia qualitativa sia geografica, focalizza la sua attenzione sull'erogazione di una gamma molto ampia di beni e servizi per la persona, costruendoli anche ad hoc per la singola azienda.

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