Hanno lasciato che il rettore proclamasse i nuovi dottori di ricerca (357) tra gli applausi di parenti e amici. Hanno atteso che il ministro iniziasse il suo discorso: «È una gioia essere qui...». E a quel punto è scattata la contestazione: venticinque ragazzi si sono alzati di scatto dalle prime file, mentre i colleghi appostati al piano rialzato dallaula magna srotolavano due striscioni: «Un ministro della Repubblica non può calpestare la volontà del popolo italiano» e «Onorevole Mussi, tutti noi eravamo un embrione» hanno scritto i giovani di Cl, in polemica con il ministro della Ricerca Fabio Mussi, presente ieri alla consegna dei diplomi di ricerca alluniversità Statale. I giovani ciellini criticano il ritiro dellItalia dalla «Dichiarazione etica», un documento contro la ricerca sulle cellule staminali embrionali firmato dal precedente governo. «Mussi tradisce lesito del referendum quando dice che è giusto cambiare la legge 40 sulla fecondazione assistita» protestano gli studenti. «Ma nel programma del governo - replica il ministro - la modifica non cè».
Non è stata lunica protesta. Contro la scelta di Mussi hanno manifestato anche gli universitari di An. Nel primo pomeriggio hanno aspettato il ministro davanti alla Statale con striscioni e bandiere, non rispondendo alle provocazioni (compreso il lancio di uova) di un gruppo di autonomi. Allinterno, Mussi discuteva di ricerca e embrioni con la lista studentesca vicina a Comunione e liberazione. Qualche ora dopo, in aula magna, è stata invece contestazione. «Democratica» ha riconosciuto lui stesso dal palco, dopo un attimo di silenzio. È stato lui a spiegare alla platea il perché della contestazione. «È giusto dialogare con chi ha una base di valori diversa» ha aggiunto, raccogliendo lapplauso dei più.
Il ministro ha spiegato poi che non stravolgerà la riforma Moratti. «Niente scimitarra, al massimo qualche colpo di cacciavite - ha detto-. Entro agosto nascerà unagenzia per valutare gli atenei e i migliori avranno più fondi».
Di finanziamenti, Mussi aveva discusso in mattinata con i rettori lombardi. «Mi batterò perché il fondo per gli atenei non venga tagliato ma incrementato» ha detto il ministro, esortando tutti (specie gli industriali) a finanziare la ricerca.
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