Politica

Stefania: vorrei che ora gli dedicassero una via

Sì della giunta a larga maggioranza. Salvini: così si perde credibilità

da Milano

I festeggiamenti partiranno già domani durante il convegno della «Giovine Italia» organizzato da Stefania Craxi, al quale è previsto anche l’intervento di Silvio Berlusconi. «Stiamo improvvisando una piccola manifestazione in piazza Duomo 19» annuncia la figlia di Bettino Craxi, colei che dal 2002 porta avanti la battaglia per la targa. E da allora ha combattuto senza accettare compromessi perché il segretario del Psi venisse ricordato proprio lì dove ha lavorato per trent’anni.
Il sindaco di Milano ha riconosciuto di aver fatto sua una proposta di Stefania Craxi. Soddisfatta?
«Sono molto contenta e ringrazio Albertini e la giunta, perché finalmente è stato compiuto un atto di giustizia verso mio padre. Sono felice che ciò accada nella sua città, che lui ha tanto amato e che è morto con il rimpianto di non aver potuto rivedere».
Che cosa le piacerebbe veder scritto sulla targa che ricorda suo padre?
«Custodisco da tempo negli uffici della Fondazione Bettino Craxi una targa già incisa. È in marmo rosso con la scritta in oro e recita: “Dal 1964 al 1994 qui Bettino Craxi ha lavorato per il suo Paese, per la sua città”. È il testo di cui ho parlato da sempre, sin da quando avevo presentato la richiesta ad Albertini, in occasione del secondo anniversario della scomparsa di mio padre, morto in esilio il 19 gennaio 2000».
Antonio Di Pietro ha polemizzato con la decisione della giunta di Milano di ricordare la figura di Craxi.
«La sua è l’unica polemica sulla targa per mio padre, ma non sono problemi miei, semmai lo sono per chi si schiera con questa sinistra pessima e incapace di combattere la battaglia contro giustizialisti ed estremisti di ogni tipo».
La proposta di una targa in onore di Craxi tre anni fa non era stata accolta dalla giunta di Milano. Adesso si aspetta altre iniziative per ricordare suo padre?
«Spero che decidano presto di intitolargli una strada o una piazza. Provocatoriamente propongo corso Magenta, la sede della federazione milanese del Psi, anche perché così non si farebbe uno sgarbo a nessuno... Ma andrebbe benissimo anche un altro luogo.

Certo sarebbe bello se avesse un suo significato simbolico».

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