Lo stop di Podestà: «Abolire le Province non abbatte la spesa pubblica»

È vero che la manovra impone sacrifici enormi. Ma di fronte all’ipotesi dell’abolizione delle Province con meno di 300mila abitanti, gli enti locali non stanno a guardare e sono entrati in allarme. Per questo hanno chiesto al presidente lombardo Roberto Formigoni un incontro chiarificatore a cui sia presente anche il presidente dell’Anci, Attilio Fontana. L’obbiettivo, spiega l’Unione delle Province (Ulp) è «cercare di interpretare al meglio gli interessi del territorio» alla luce della riforma delle province ipotizzata nella manovra economica del governo. «Chiediamo un incontro con il governatore Formigoni - ha affermato il presidente della Provincia di Milano e vice presidente vicario dell’Ulp, Guido Podestà - anche perché certe dichiarazioni sull’abolizione delle province contrastano con quello che ha sempre detto definendo le Province i dodici cilindri del motore Lombardia e un incontro anche con il presidente di Anci Lombardia perché le posizioni dialettiche tra Comuni e Province ci sembrano a volte un po’ una guerra tra poveri». Secondo Podestà eliminare le province contribuirà ad aumentare la spesa pubblica e le inefficienze.
Da parte del Pirellone è stata garantita la massima disponibilità a organizzare l’incontro e nei prossimi giorni verrà stabilita una data. Oggi la consulta dei presidenti dei Consigli delle province si riunirà in un primo incontro per discutere dell’ipotesi abolizione degli enti. Nel frattempo il presidente Formigoni prosegue la sua battaglia in difesa delle Regioni e dei Comuni: «I tagli previsti dalla manovra picchiano sulle Regione e i Comuni in maniera sproporzionata e colpiscono al cuore i cittadini. Questa - ha aggiunto - è la terza manovra in tredici mesi. Dopo quella del luglio 2010 abbiamo dovuto aumentare del 20% le tariffe del trasporto pubblico locale.

Ora dovremmo raddoppiarle o triplicarle, cosa impossibile. Quindi saremmo costretti a non onorare i contratti sottoscritti ad esempio con Trenitalia».Prima di mettere le mani nelle tasche degli italiani, chiede Formigoni, lo Stato metta le mani addosso a se stesso.

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