Paola Setti
Lora della verità è ora. Stamattina la Conferenza dei servizi fra istituzioni locali, ministero dellAmbiente ed ex Stoppani, oggi Immobiliare Val Lerone, deciderà se ascoltare la Regione, che chiede un commissariamento dellazienda per poter fare finalmente la bonifica, o se dare ancora credito alla società, che punterà a ottenere una nuova proroga.
Al tavolo romano andrà in scena il gioco delle due verità. La Regione dirà che lazienda non ha mai rispettato lintesa siglata il 31 luglio 2003, che scandiva i tempi per messa in sicurezza e bonifica del sito, inquinato da cromo, disegnando un futuro di insediamenti immobiliari che avrebbero consentito alla società di rientrare delle spese di bonifica, 40 milioni di euro: «Quellintesa è considerata superata da tutti gli enti e dai sindacati e suppongo anche dallazienda» dice lassessore allAmbiente della Regione Franco Zunino. Macché. Lazienda oggi arriverà determinata a far valere quellaccordo di tre anni fa: «Non ho visto scritto da nessuna parte che è superato, quindi noi ci atteniamo a quello - avverte lamministratore unico Giuseppe Bruzzone -. E non è vero che non lo abbiamo rispettato: stiamo pagando gli stipendi agli operai a fine mese. Se ci contestano la bonifica camminano un po troppo, perché prima della bonifica viene la messa in sicurezza, e quella noi non labbiamo mai interrotta».
In verità, gli operai lamentano ritardi di due mesi nei pagamenti, due di loro dovevano essere reintegrati dopo un licenziamento che il Tribunale del lavoro di Genova ha giudicato «illegittimo» e invece sono a spasso da un anno e mezzo. E, dopo tre anni, oggi il ministero dovrà decidere se la Regione dovrà sostituirsi allImmobiliare per la bonifica. Se così sarà, la Regione chiederà un commissario, il presidente Claudio Burlando lo ha già chiesto il 20 ottobre scorso ad Alfonso Pecoraro Scanio, e fondi del Governo, «perché non possiamo continuare ad accollarci le spese, se pure in danno allazienda» avverte Zunino.
Tanta grinta la Regione avrebbe potuto mostrarla già nella primavera scorsa: entro il «termine perentorio» del 15 aprile lazienda avrebbe dovuto adeguare progetto definitivo di recupero della falda. Passata quella data, invece di agire in danno dellImmobiliare inadempiente, la Regione concesse altre proroghe, dando alla società il tempo di trovare un acquirente. In quei giorni caldi il solo a segnalare che «ogni volta si rinvia e non capisco perché la Regione debba aspettare che la società trovi un partner» era stato Luigi Cola, uno che «da 30 anni combatto contro la Stoppani» e che importa se è un Ds, la salute di Cogoleto viene prima e «sono stufo di esser preso per i fondelli». Ieri Cola è tornato a sparare a zero: «Il Comune di Cogoleto avrebbe dovuto fare una delibera in cui dichiara decaduto laccordo del 2003, ma non lha fatta. Comunque questa volta il commissariamento deve scattare, e lo Stato potrà rivalersi sullImmobiliare Val Lerone». Cè unistanza di fallimento presentata dai due operai licenziati contro la società, ludienza al Tribunale di Milano è fissata il 13 novembre. «Se fallirà, la legge dice che lo Stato può effettuare la bonifica e diventare proprietario dellarea. Le risorse sono già state stanziate dalla Finanziaria 2006». Perché non farlo prima, allora? «Aspettavano il famoso partner, che però non arriverà mai, perché gli imprenditori non fanno beneficenza». Ce nè uno in vista, la EcoGe: «Il suo progetto non garantisce né la bonifica né gli operai».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.