Lo strano valzer dei dipendenti: dal Comune all’Ama e ritorno

Interrogazione di Marsilio (An): «Alcuni lavoratori trasferiti, promossi e ritrasferiti. Con un cospicuo aggravio economico per il Campidoglio»

Lo strano valzer dei dipendenti: dal Comune all’Ama e ritorno

Marcello Viaggio

Il più recente sondaggio finito nelle mani di Walter Veltroni riguarda la sporcizia nelle strade. La gente, dice il sondaggio commissionato dallo stesso sindaco, è stanca di come viene pulita la città. Non solo in periferia, ma anche in centro. Ovunque immondizia, cassonetti stracolmi. Il risultato del sindaggio? Veltroni furibondo e gelo immediato del Comune verso il presidente dell’Ama Tabacchiera e del direttore generale Tudini. La testa dei due, trapela, volerà dopo le elezioni.
Peccato che Ama e Comune siano politicamente legati a filo doppio. Una marcia in piena sintonia. Tanto che, secondo una interrogazione di An, un certo numero di lavoratori già dipendenti del Campidoglio sarebbero stati assunti dall’Ama, promossi a un livello retributivo che - sostiene An - sarebbe «di gran lunga superiore» a quello precedente, e poi distaccati di nuovo presso il Comune.
L’interrogazione è stata presentata nei giorni scorsi da Marco Marsilio, consigliere comunale di An. «Risulta all’interrogante - la premessa - che nel corso degli anni 2004 e 2005 sono stati assunti dall’Ama vari lavoratori dipendenti del Comune di Roma; che ai lavoratori in oggetto, appena passati alle dipendenze dell’Ama, sono stati riconosciuti livelli contrattuali e retribuzioni di gran lunga superiori a quelli maturati alle dipendenze del Comune; che i lavoratori, una volta acquisiti i nuovi livelli retribuzionali, sono stati “comandati” preso l’amministrazione comunale». Un ritorno alla base, insomma. Ma chi paga le differenze retributive? Marsilio punta il dito: «Risulta all’interrogante che l’Ama addebita all’amministrazione comunale il costo dei “comandati”, determinato dall’applicazione del Contratto Nazionale di lavoro, conteggiando tutte le voci che concorrono alla formazione del costo mensile e prevedendo la corresponsione della 14ma mensilità».
Tante le domande che pone l’interrogazione: «Quanti sono e chi sono i dipendenti dell’Ama comandati al Comune di Roma; presso quali uffici prestano la loro opera; qual è il costo sostenuto dal Comune per far fronte ai “distacchi”; il lavoro svolto dai “distaccati” non può essere svolto da personale dipendente dell’amministrazione comunale?». «Perché queste persone - conclude Marsilio - già dipendenti dell’amministrazione comunale, vengono assunte dall’Ama e poi dalla stessa promossi e comandati al Comune, con evidente aggravio economico per l’amministrazione?».
Sempre sul fronte Ama, An sta lanciando il sondaggio «M’Ama, non m’Ama» in tutti i municipi. Scopo dell’indagine: raccogliere l’opinione dei romani sulla raccolta rifiuti. Fra i promotori, l’assessore ai Lavori pubblici del XIX Municipio, Federico Guidi: «Stiamo distribuendo migliaia di questionari - spiega -, chiediamo a tutti di fare proposte, testimoniare ciò che vedono con i loro occhi».

Già montagne di proteste sarebbero arrivate ai promotori della campagna: «Nel XIX, ad esempio, - racconta Guidi - la maggior parte dei cassonetti sono rotti, maleodoranti. La gente dice che andrebbero gettati nella spazzatura pure loro. Quelli nuovi? Da noi per ora non se ne parla, siamo in coda agli arrivi. Stessa situazione negli altri municipi di centrodestra. Solo una combinazione?».

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